Il cardinale Bagnasco ai politici cattolici: camminate insieme, uniti sui valori essenziali
“La gente guarda a voi e desidera sentirsi al primo posto nei vostri pensieri e nel
vostro lavoro quotidiano”: è quanto ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente
della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della Messa da lui presieduta nella
Basilica di Santa Maria Sopra Minerva a Roma per i politici.
Il pensiero
unico in nome della tolleranza uccide la verità Il porporato ha esortato i
politici cattolici ad “andare controcorrente rispetto al pensiero unico, alle opinioni
dominanti che in nome del rispetto e della tolleranza uccidono la verità e con essa
fanno danno all’uomo”. “Si è anticonformisti quando non sottostiamo alle letture vincenti
quando non ci convincono, e quando non lasciamo omologare. Il credente è non conformista
quando non ha paura di rimanere solo in compagnia della verità, l’unica che paga veramente
perché fa grande la coscienza. Quando non fugge e non si nasconde di fronte alle immediate
e corali patenti di fanatismo, di intolleranza o di mentalità retrograda”.
Quando
si azzera ogni punto di riferimento si può giungere alla barbarie “Si dice
che bisogna vivere nella storia – ha proseguito - e che questa – essendo plurale –
impone linee mediane: ciò è vero e giusto in moltissime questioni. Ma se questo principio
pratico si volesse applicarlo ovunque e comunque, anche alle evidenze universali e
ai valori morali, alle linee portanti della natura umana, allora viene azzerato ogni
punto di riferimento, il piano si inclina e si giunge ad autorizzare la barbarie rivestita
di umanesimo e di fratellanza. Allora si pretende di ridefinire anche l’uomo; ma egli
non ci guadagna perché ha in se stesso la sua verità, è scritta nel suo essere che,
pur vivendo nella storia, è anche metastorico. Si dice che non esistono valori assoluti,
cioè validi per tutti e per sempre, poiché tutto sarebbe cultura e storia; appartiene
però alla coscienza universale un “no” netto ad azioni o fatti aberranti giudicati
come male assoluto, come il commercio dei bambini, la schiavitù e altro…, di cui
neppure si deve discutere perché su certe mostruosità non si fa accademia. Bisogna,
però, essere umili e vigili, perché lentamente ci si abitua a tutto: spesso basta
ripetere in modo ossessivo la menzogna perché appaia vera”.
Politici cattolici,
nessuna etica confessionale ma unità sui valori essenziali Di qui l’appello
ai politici cattolici: “Camminate insieme con fiducia e benevolenza, con stima reciproca
e coraggio: su molte cose le opinioni saranno logicamente differenti – lo ricorda
anche il Concilio Vaticano II – ma sui valori essenziali vi ritroverete pienamente,
e potrete insieme meglio esporre a tutti argomenti e testimonianza. Ho detto argomenti,
perché, come ben sapete, i cattolici non vogliono imporre a nessuno un’etica confessionale.
Purtroppo sembra che gli attori culturali e comunicativi non vogliano ascoltare quanto
si ripete da sempre, e cioè che il fatto che alcuni principi facciano parte del Vangelo
non diminuisce la legittimità civile e la laicità dell’impegno di coloro che in essi
si riconoscono: ‘La laicità vera, infatti, rispetta le verità che emergono dalla conoscenza
naturale sull’uomo che vive in società’ (Congregazione per la Dottrina della Fede,
Nota dottrinale, 24.11.2002)”.