Siria: Assad accetta il piano di pace Onu, ma gli scontri sconfinano in Libano
Giornata importante per l’evoluzione dalla crisi siriana. Un portavoce di Kofi Annan
ha affermato che il regime di Damasco ha accettato il piano di pace dell’Inviato dell’Onu.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dal nunzio apostolico in Siria,
mons. Mario Zenari, che, all'agenzia Misna, ha commentato: "Il successo del piano
Annan sarebbe il più bel regalo di Pasqua". Intanto, però, gli scontri tra lealisti
e ribelli si sono oggi estesi fino a sconfinare in territorio libanese. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Il governo siriano
ha scritto all'inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba per la Siria, Kofi Annan,
per accettare il suo piano di pace in sei punti, sostenuto dal Consiglio di sicurezza
dell'Onu per risolvere la crisi nel Paese. E’ quanto affermato dal portavoce di Annan,
Ahmad Fawzi. Dal canto suo, l'ex segretario generale dell'Onu ha lanciato un appello
ai "Paesi chiave affinché sostengano questo sviluppo e contribuiscano a garantirne
l'effettiva attuazione". La notizia è arrivata mentre fonti locali parlano di truppe
siriane che avrebbero oltrepassato stamani il confine libanese scontrandosi con i
ribelli anti-regime. Gli scontri, secondo testimoni oculari, sono avvenuti nei pressi
di al-Qaa nel nord della valle della Bekaa. Le forze siriane hanno successivamente
bombardato l'area con l'artiglieria. Intanto, da Seul, dove si tiene il vertice sulla
sicurezza nucleare, il presidente russo Dmitri Medvedev, ha dichiarato che un’eventuale
deposizione di Assad, che oggi ha visitato a sorpresa la città ribelle di Homs, non
porrebbe fine agli scontri armati in Siria. Per Medvedev, inoltre, deve essere il
popolo siriano a decidere il suo destino e non le potenze straniere. Una dichiarazione
in linea con quanto afferma la Lega Araba che, giovedì prossimo, terrà un vertice
a Baghdad, il primo nella capitale dell’Iraq da 22 anni. Per il ministro degli Esteri
iracheno, Zibari, i Paesi arabi esprimeranno “sostegno ad un corso politico che porti
ad un cambiamento pacifico del regime, ma sotto la dirigenza siriana”.