Israele rompe con il Consiglio per i diritti umani dell'Onu
L’annuncio è arrivato ieri, dopo una consultazione presieduta dal ministro degli Esteri
Lieberman, ma il provvedimento era nell'aria da giorni. Il Consiglio Onu, che ha sede
a Ginevra, aveva infatti la scorsa settimana - su richiesta dell’Autorità nazionale
palestinese (Anp) – incaricato una Commissione d’indagare ''sull'influenza delle colonie
ebraiche sulla vita nei Territori'' della popolazione palestinese. Ma Israele non
autorizzerà la Commissione ad entrare nei propri confini, né le inoltrerà – ha precisato
un portavoce governativo - alcun documento in merito ''e nemmeno risponderà alle sue
telefonate''. A Ginevra, la presidente del Consiglio per diritti umani dell’Onu, Laura
Dupuy Lasserre, ha definito ''molto spiacevole'' la decisione di Israele, sebbene
non sia giunta una conferma ufficiale. Del resto per Tel Aviv il Consiglio è destituito
di attendibilità da quando, nel 2009, chiese al giudice Richard Goldstone di scrivere
un rapporto sull’operazione 'Piombo fuso' condotta da Israele a Gaza contro Hamas.
Un rapporto che Israele ha trovato parziale e diffamatorio e da cui lo stesso Goldstone
ha poi preso, in certa misura, le distanze. Da parte sua il premier israeliano Netanyahu
ha rilevato nei giorni scorsi che il Consiglio per i diritti umani ''ha adottato finora
91 decisioni: 39 di esse riguardavano Israele, tre la Siria e una l'Iran''. Un Consiglio
che appare dunque, almeno secondo i dirigenti dello Stato ebraico, ‘ossessionato’
da Israele. (A cura di Roberta Gisotti)