2012-03-26 12:51:30

Messico. Il cardinale Bertone ai vescovi e alle autorità del Paese: la libertà religiosa va tutelata


Nel programma domenicale del viaggio di Benedetto XVI in Messico, anche la cena presieduta ieri sera dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, nel patio della cattedrale di León con i vescovi messicani, i presuli ospiti, il seguito papale, e alla quale ha partecipato pure il presidente messicano, Felipe Calderón. Un’occasione per parlare dell’impegno e del contributo della Chiesa nel Paese e dell’accoglienza che il Messico ha riservato al Papa, manifestando “la grandezza di spirito dei suoi figli, la loro squisita ospitalità e la vigorosa fede cattolica radicata in essi”, ha sottolineato il porporato. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Nel ventesimo anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche tra Messico e Santa Sede, avvenuto il 21 settembre 1992, la Chiesa e lo Stato hanno oggi il “compito comune” di “salvaguardare e tutelare” i “diritti fondamentali delle persone”, con particolare riguardo alla libertà religiosa. Lo ha ricordato il cardinale Bertone, alla cena nel patio della cattedrale di León:

“Tanto la Iglesia como el Estado…”
“Sia la Chiesa, sia lo Stato hanno un compito comune, ognuno nella propria missione specifica, di salvaguardare e tutelare i diritti fondamentali delle persone. Tra essi, in particolare la libertà dell'uomo per cercare la verità e professare le proprie convinzioni religiose, tanto in privato come in pubblico, il che deve essere riconosciuto e garantito dall'ordinamento giuridico. Ed è auspicabile che in Messico questo diritto fondamentale si consolidi sempre di più, nella consapevolezza che questo diritto va molto al di là della semplice libertà di culto”.

Sul tema della libertà religiosa, infatti, in questi mesi in Messico si sta lavorando a una riforma costituzionale. E il cardinale Bertone ha spiegato che tale libertà “pervade tutte le dimensioni della persona umana, chiamata a dare ragione della propria fede e ad annunciarla e condividerla con altri - senza imporla - come il dono più prezioso ricevuto da Dio”.

Anche le funzioni diplomatiche - ha aggiunto il segretario di Stato vaticano - “devono radicarsi nella promozione di questa grande causa comune, alla quale il cristianesimo può offrire un valido contributo, perché è una religione di libertà e di pace, e sta al servizio dell'autentico bene dell'umanità”, come ricordò Benedetto XVI nel discorso del 2009 al Corpo diplomatico presso la Santa Sede. Per questo, ha proseguito il porporato, “la Chiesa non cessa di esortare tutti, affinché l'attività politica sia un lavoro lodevole e con dedizione totale in favore dei cittadini, e non si trasformi in una lotta di potere o in una imposizione di sistemi ideologici rigidi, che tante volte danno come risultato posizioni radicali in ampi settori della popolazione”.

Poi, un riferimento all’impegno della Chiesa cattolica “nella preziosa opera di lavorare per l'uomo, per il quale Gesù Cristo ha dato la vita”. Essa - ha detto il cardinale Bertone - “ha scritto una pagina di questa storia di servizio all'umanità”, grazie all’opera dei Santi, dei martiri, ma anche di pastori audaci, religiosi esemplari, giovani dalla voce profetica, valorosi testimoni della carità e fedeli laici “che, a volte con grande semplicità, hanno teso la mano ed aperto la loro casa al fratello bisognoso”:

“A través de múltiples expresiones, se ha querido desplegar…”
“In molteplici modi, si è voluto spiegare la bellezza del Cristianesimo nell’abbracciare ogni uomo o donna, senza guardare alla razza, alla lingua o alla classe sociale”.

A tale missione hanno contribuito “sia la dimensione di fede professata e celebrata in modo profondo, come si percepisce in Messico ed in tutta l'America Latina, sia i più svariati progetti di solidarietà, che hanno incoraggiato tanti ad uscire dall'egoismo per prestare il loro aiuto nelle necessità sociali più basilari ed urgenti”. Ne sono esempio le iniziative dirette alla promozione dei diritti di ogni uomo e di ogni popolo, alla difesa della loro libertà e alla cura dell'arte e della cultura. “Se in questa missione vi sono state delle ombre - ha concluso il cardinale segretario di Stato - ciò non oscura lo splendore del Vangelo, sempre presente per purificare ed illuminare il nostro cammino, che oggi passa per questa rivitalizzazione della fede alla quale Sua Santità Benedetto XVI non si stanca di invitare”.







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