India: anche ieri nella Giornata pro-vita, una donna vittima di violenza
Una marcia di 400 persone si è svolta ieri a Mumbai, per celebrare la Giornata pro-vita.
Ma proprio ieri, in un villaggio del West Bengal, una donna è stata bruciata viva
dal marito, perché “colpevole” di aver partorito due bambine e nessun maschio. Un
episodio terribile che si collega ai numerosi casi di infanticidio femminile che ancora
affliggono l’India. La Giornata pro-vita, organizzata dalla Commissione diocesana
per la Vita umana (Cdvu), si è aperta con una Messa presieduta dal presidente della
Cdvu, mons. Agnelo Gracias. “Pro-vita non significa espressione di sé – sottolinea
all'agenzia AsiaNews mons. Gracias - ma sacrificio di sé. La nostra vita è come una
candela: se accesa, brucia e scompare in fretta, ma in questo processo, dà luce. Gesù
è morto sulla Croce per darci la vita. Questo è il paradosso: la vita attraverso la
morte”. Ad evidenziare un’India dai due volti che “insieme ai progressi economici,
vede crescere anche una cultura della morte” sono state le parole del dottor Pascoal
Carvalho, membro della Pontificia accademia per la vita. “Per poter contrastare la
cultura della morte – dice - governi, leader religiosi, Ong, gruppi giovanili, sindacati,
istituzioni educative e media devono lavorare insieme, per promuovere una cultura
della vita”. È una vergogna che in città in evoluzione come quelle indiane, esistano
ancora casi di feticidi e infanticidi femminili. O, come nel caso di Rupali Bibi,
di una donna messa al rogo perché si è rifiutata di abortire solo perché aspettava
una bambina”. Secondo alcune organizzazioni internazionali, il rapporto ritenuto normale
a livello mondiale sulle nascite è di almeno 950 femmine per 1.000 maschi. In India
i primi risultati dell’ultimo censimento mostrano che il rapporto è sceso a 914 femmine
ogni 1.000 maschi, riducendosi ulteriormente rispetto al dato del precedente censimento
che mostrava un rapporto di 927 a 1.000. “Uno squilibrio scioccante tra numero di
maschi e femmine – aggiunge Carvalho - il peggiore dall'indipendenza.” Studi recenti
prevedono che nei prossimi 20 anni, di questo passo, l'India avrà il 20% in più di
uomini rispetto alle donne. (F.S.)