2012-03-25 10:59:04

Mali: le incognite dopo il colpo di Stato


Il colpo di Stato di Bamako è stato messo a segno da ufficiali subalterni che potrebbero non riuscire a unire dietro di sé l’esercito: lo riferiscono all'agenzia Misna missionari che vivono nella capitale, al termine di una giornata segnata anche da voci su difficoltà del nuovo potere ad assumere saldamente il controllo. “Il golpe – sottolinea suor Rosanna Gatto Monticone, delle Figlie di Maria Ausiliatrice – sembra essere stato gestito da ufficiali che volevano protestare contro la cattiva gestione del conflitto con i ribelli del nord del Mali ma che si sono poi ritrovati in una situazione più complessa e grande di loro”. Il capitano Amadou Sanogo, capo della giunta che ha assunto il potere nella notte tra mercoledì e giovedì, è intervenuto ieri sulle frequenze della televisione nazionale per smentire le voci su un suo assassinio e dire che è “in buone condizioni di salute”. L’ipotesi di un contro-golpe aveva cominciato a farsi largo ieri sera, dopo che erano stati uditi spari nei pressi della sede della televisione di Stato e per circa un’ora l’emittente aveva sospeso le trasmissioni. A Bamako, dicono le fonti della Misna, quasi tutte le stazioni di servizio sono state chiuse dopo i primi prelievi di carburante effettuati dai militari di pattuglia a bordo dei loro pick-up. L’idea di un potere tutto da consolidare sarebbe suggerita dall’opposizione al golpe espressa dai maggiori partiti politici, ma anche da aspetti in apparenza secondari. “Di fronte alle telecamere – sottolinea suor Rosanna – gli esponenti della giunta dicono un paio di frasi in francese e poi passano subito al bambara, uno degli 80 dialetti del Mali, comprensibile solo a una minoranza”. Un problema, quello delle minoranze e dell’unità, drammaticamente attuale in Mali. Ieri i ribelli di matrice tuareg del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla) hanno sostenuto di esser pronti a prendere Kidal, una delle città più importanti del Nord. Per avviare negoziati vorrebbero “garanzie dalle grandi potenze” e aspetterebbero di capire quanto sia stabile il potere dei golpisti, se siano “rappresentativi” e abbiano il “sostegno della classe politica”. (R.P.)







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