Il colpo di Stato di Bamako è stato messo a segno da ufficiali subalterni che potrebbero
non riuscire a unire dietro di sé l’esercito: lo riferiscono all'agenzia Misna missionari
che vivono nella capitale, al termine di una giornata segnata anche da voci su difficoltà
del nuovo potere ad assumere saldamente il controllo. “Il golpe – sottolinea suor
Rosanna Gatto Monticone, delle Figlie di Maria Ausiliatrice – sembra essere stato
gestito da ufficiali che volevano protestare contro la cattiva gestione del conflitto
con i ribelli del nord del Mali ma che si sono poi ritrovati in una situazione più
complessa e grande di loro”. Il capitano Amadou Sanogo, capo della giunta che ha assunto
il potere nella notte tra mercoledì e giovedì, è intervenuto ieri sulle frequenze
della televisione nazionale per smentire le voci su un suo assassinio e dire che è
“in buone condizioni di salute”. L’ipotesi di un contro-golpe aveva cominciato a farsi
largo ieri sera, dopo che erano stati uditi spari nei pressi della sede della televisione
di Stato e per circa un’ora l’emittente aveva sospeso le trasmissioni. A Bamako, dicono
le fonti della Misna, quasi tutte le stazioni di servizio sono state chiuse dopo i
primi prelievi di carburante effettuati dai militari di pattuglia a bordo dei loro
pick-up. L’idea di un potere tutto da consolidare sarebbe suggerita dall’opposizione
al golpe espressa dai maggiori partiti politici, ma anche da aspetti in apparenza
secondari. “Di fronte alle telecamere – sottolinea suor Rosanna – gli esponenti della
giunta dicono un paio di frasi in francese e poi passano subito al bambara, uno degli
80 dialetti del Mali, comprensibile solo a una minoranza”. Un problema, quello delle
minoranze e dell’unità, drammaticamente attuale in Mali. Ieri i ribelli di matrice
tuareg del Movimento nazionale per la liberazione dell’Azawad (Mnla) hanno sostenuto
di esser pronti a prendere Kidal, una delle città più importanti del Nord. Per avviare
negoziati vorrebbero “garanzie dalle grandi potenze” e aspetterebbero di capire quanto
sia stabile il potere dei golpisti, se siano “rappresentativi” e abbiano il “sostegno
della classe politica”. (R.P.)