Il Papa in Messico. L'incontro con i bambini a Guanajuato: "Ciascuno di voi è un regalo
di Dio per il vostro Paese e per il mondo"
Il secondo giorno del Papa in Messico è cominciato con la messa in privato nel Collegio
Santisima Virgen de Miraflores, residenza pontificia, alla quale hanno partecipato
una trentina di suore dell’istituto. Poi nel pomeriggio l’incontro con il presidente
Calderon. A conclusione di questa giornata, nella quale Benedetto XVI ha ricevuto
le chiavi delle città di León e Guanajuato, il caloroso incontro con i bambini proprio
nella capitale, in Plaza de la Paz. Ci riferisce il nostro inviato, Giancarlo La Vella: Una
carezza ai piccoli amici messicani, un saluto che è un forte segno di speranza, un
abbraccio del Papa al Messico di domani. L’incontro del Papa con i bambini a Guanajuato
porta con sé questi significati, in un Paese dove sono proprio i minori – ha detto
il Papa più volte interrotto dagli applausi dei ragazzi – a portare il peso della
sofferenza, dell’abbandono, della violenza e della fame causata dalla siccità di questi
ultimi mesi. Ma anche di fronte alle difficoltà – dice il Santo Padre – bisogna lasciare
entrare in noi l’amore di Cristo, Egli conosce chi lo ama. Questa è l’unica forza
che cambia il nostro cuore e il mondo. Ognuno sia seminatore e messaggero di quella
pace per la quale Cristo donò la sua vita. “El discipulo de Jesus…” “Il discepolo
di Gesù non risponde al male con il male, bensì è sempre strumento del bene, araldo
del perdono, portatore di allegria, servitore dell’unità. Gesù vuole scrivere in ognuna
delle vostre vite una storia di amicizia. Abbiatelo, allora, come il migliore dei
vostri amici”. Ciascuno di voi – ha detto ancora Benedetto XVI – è un regalo di
Dio per il Messico e per il mondo. Famiglia, Chiesa, scuola, società devono lavorare
unite, affinché voi possiate avere un mondo migliore, senza invidie e divisioni. “Por
ello, deseo elevar…” “Per questo, desidero levare la mia voce invitando tutti a
proteggere e accudire i bambini, perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere
in pace e guardare al futuro con fiducia”. Infine, l’auspicio del Papa: “Pregate
per tutti, pregate per me. Io pregherò per voi, affinché il Messico sia un focolare
nel quale tutti i suoi figli vivano in serenità e armonia. Un simbolico volo di
colombe bianche ha concluso l’incontro, nel quale il Papa, prima della Messa al parco
del Bicentenario, ha invitato tutto il Messico, attraverso i suoi figli più piccoli,
a guardare con fiducia ad un futuro di pace e fratellanza vere. Da León, Giancarlo
La Vella, Radio Vaticana.
Traduzione in italiano del discorso integrale del
Papa ai bambini in Plaza de la Paz a Guanajuato
Cari bambini, sono felice
di potervi incontrare e di vedere i vostri volti allegri che riempiono questa bella
piazza. Voi occupate un posto molto importante nel cuore del Papa. E in questo momento
desidero che lo sappiano tutti i bambini del Messico, particolarmente quelli che sopportano
il peso della sofferenza, l’abbandono, la violenza o la fame, che in questi mesi,
a causa della siccità, si è fatta sentire fortemente in alcune regioni. Grazie per
questo incontro di fede, per la presenza festosa e la gioia, che avete espresso con
i canti. Oggi siamo pieni di giubilo, e questo è importante. Dio vuole che siamo sempre
felici. Egli ci conosce e ci ama. Se lasciamo che l’amore di Cristo cambi il nostro
cuore, allora noi potremo cambiare il mondo. Questo è il segreto della felicità autentica.
Questo luogo nel quale ci ritroviamo ha un nome che esprime l’anelito presente
nel cuore di tutti i popoli: “la pace”, un dono che proviene dall’Alto. «La pace sia
con voi» (Gv 20,21). Sono le parole del Signore risorto. Le ascoltiamo in ogni Messa,
e oggi risuonano di nuovo qui, con la speranza che ciascuno si trasformi in seminatore
e messaggero di quella pace per la quale Cristo donò la sua vita. Il discepolo
di Gesù non risponde al male con il male, bensì è sempre strumento del bene, araldo
del perdono, portatore di allegria, servitore dell’unità. Gesù vuole scrivere in ognuna
delle vostre vite una storia di amicizia. Abbiatelo, allora, come il migliore dei
vostri amici. Egli non si stancherà di dirvi di amare sempre tutti e di fare il bene.
Voi lo ascolterete, se avrete sempre un rapporto assiduo con Lui, che vi aiuterà anche
nelle situazioni più difficili. Sono venuto perché sentiate il mio affetto. Ciascuno
di voi è un regalo di Dio per il Messico e per il mondo. La vostra famiglia, la Chiesa,
la scuola e chi ha responsabilità nella società devono lavorare uniti perché voi possiate
ricevere come eredità un mondo migliore, senza invidie né divisioni. Per questo,
desidero levare la mia voce invitando tutti a proteggere e accudire i bambini, perché
mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare al futuro con fiducia. Voi,
miei piccoli amici, non siete soli. Contate sull’aiuto di Cristo e della sua Chiesa
per condurre uno stile di vita cristiano. Partecipate alla Messa domenicale, alla
catechesi, a qualche gruppo di apostolato, cercando luoghi di preghiera, fraternità
e carità. Così vissero i beati Cristobal, Antonio e Giovanni, i piccoli martiri di
Tlaxcala, che conoscendo Gesù, al tempo della prima evangelizzazione del Messico,
scoprirono che non esiste tesoro più grande di Lui. Erano piccoli come voi, e da loro
possiamo imparare che non esiste età per amare e servire. Avrei il desiderio di
trattenermi più tempo con voi, ma devo già andarmene. Continueremo a rimanere uniti
nella preghiera. Vi invito, allora, a pregare sempre, anche a casa; così sperimenterete
la gioia di parlare con Dio in famiglia. Pregate per tutti, anche per me. Io pregherò
per voi, perché il Messico sia un focolare nel quale tutti i suoi figli vivano in
serenità e armonia. Vi benedico di cuore e vi invito a portare l’affetto e la benedizione
del Papa ai vostri genitori e fratelli, così come a tutti gli altri che vi sono cari.
Che la Vergine vi accompagni. Molte grazie, miei piccoli amici!