2012-03-23 08:19:14

Siria nuovi massacri all’indomani della dichiarazione unanime dell'ONU


Una nuova ondata di violenze ha scosso la Siria all’indomani del primo segnale unanime del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che mercoledì, ha ufficialmente chiesto alle autorità siriane un cessate il fuoco e l'avvio di una transizione democratica. Ci riferisce Marina Calculli: RealAudioMP3

Il documento dell'Onu è un'iniziativa da appoggiare senza indugi. E’ quanto sottolinea il nunzio apostolico in Siria, mons. Mario Zenari, raggiunto telefonicamente a Damasco da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

R. – Va sostenuto in pieno questo sforzo e deve aver successo, perché altrimenti l’orizzonte sarebbe molto, molto incerto. Mi auguro, quindi, che tutte le parti possano mettere un “supplemento” di buona volontà per far riuscire questa mediazione di Kofi Annan. Direi che ne abbiamo bisogno, a cominciare dall’aspetto umanitario, perché siamo in contatto ogni giorno – io lo dico sempre – con l’inferno, soprattutto nella zona di Homs, dove ci sono combattimenti. Ma è anche una zona particolare: lì ci sono i cristiani, anche se in parte hanno lasciato da tempo questo quartiere cristiano. Un buon numero di famiglie è ancora presente e ogni giorno vive – direi – in questo inferno. Pensi che ieri uno di questi preti mi ha chiamato e mi ha detto: “Ho una bella notizia da darle”. Gli ho risposto: “Voglio sentirla subito, ma cosa sarà questa bellissima notizia?” e lui mi ha detto: “Finalmente oggi abbiamo potuto seppellire un morto nei pressi della cattedrale”. Era lì dal 26 febbraio…

D. – Nell’inferno di Homs, c’è una testimonianza luminosa, quella dei preti a cui faceva riferimento e anche quella dei Padri gesuiti…

R. – Sì, direi che all’inferno ci sono alcuni angeli. I Padri gesuiti – e anche qualche altro padre cattolico, qualche padre anche ortodosso – sono una testimonianza di questi angeli all’inferno. Speriamo che la situazione non si aggravi, perché spesso, quando riesco a contattarli telefonicamente, in sottofondo si sentono i colpi di artiglieria, si sentono i rumori delle mitragliatrici… E’ veramente una situazione molto, molto critica e molto difficile, che potrebbe – ma speriamo di no – anche peggiorare. Questo sarebbe un guaio, perché il conflitto sarebbe proprio nel cuore della città vecchia di Homs, dove c’è anche il quartiere cristiano e dove abbiamo sette chiese cristiane. Si spera che il piano presentato da Kofi Annan possa essere accolto con buona volontà. Per questo preghiamo.

D. – Un importante incontro di preghiera di cristiani e musulmani si è tenuto a San Cirillo, a Damasco. Lei chiaramente era tra i partecipanti…
R. – E’ stato un bell’incontro di preghiera e ci voleva dopo lo scossone soprattutto che c’è stato a Damasco con le bombe che sono esplose alcuni giorni fa: una di queste bombe è esplosa proprio nelle vicinanze della chiesa di San Cirillo. C’è stata questa preghiera ecumenica interreligiosa, presieduta dal Patriarca melchita Gregorio III Laham. Erano presenti anche alcuni capi religiosi musulmani. Questa preghiera è stata molto, molto dignitosa per le vittime di questo conflitto, per implorare la pace e la riconciliazione. C’è stata poi una specie di processione e una fiaccolata sul luogo dove è esplosa questa bomba. (mg)







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