New Delhi: Via Crucis per mons. Romero, contro la corruzione in India
Una liturgia speciale e una Via Crucis a New Delhi, in memoria del 32mo anniversario
del martirio di mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador. Così la Commissione
giustizia, pace e sviluppo della Conferenza episcopale indiana e il consolato del
Salvador hanno ricordato oggi la morte del prelato, ucciso da un cecchino il 24 marzo
1980 mentre celebrava una messa. Ha celebrare la liturgia mons. Vincent Concessao,
arcivescovo di New Delhi, il quale ha sottolineato che "Il ministero profetico di
verità e giustizia dell'arcivescovo Romero è fondamentale per la Chiesa indiana".
Domani 24 marzo - riferisce l'agenzia AsiaNews - sarà anche la 19ma Giornata di preghiera
e digiuno per i missionari martiri. "La corruzione - spiega il prelato - è un male
nazionale che sta distruggendo il Paese, producendo ingiustizia, sfruttamento e violazioni
dei diritti umani. Per questo, la Chiesa è impegnata a richiamare l'etica e la moralità
nella vita pubblica. Mons. Romero si è sempre opposto contro le ingiustizie, al punto
di dare la sua vita per la causa. È un grande esempio per ciascuno di noi". Di recente,
un caso di ingiustizia ha coinvolto in modo diretto la Chiesa cattolica. Il governo
del Tamil Nadu ha bloccato i conti bancari di quattro Ong, accusandole di usare in
modo illegale i finanziamenti stranieri per sostenere le proteste contro la costruzione
della centrale nucleare di Kudankulam. Tra queste, vi sono anche due Ong diocesane,
dirette dall'arcivescovo di Tuticorin Yvon Ambroise. Secondo mons. Concessao, un atto
inconcepibile: "Da sempre la Chiesa segue con attenzione e precisione le regole poste
dal governo. I fondi stranieri sono diretti in modo esclusivo a programmi per poveri,
malati, orfani: bloccare quei conti significa privare queste persone di un sostegno
importante. In tutto il Paese le organizzazioni religiose lavorano per alleviare le
pene dei bisognosi, aiutando il governo in ciò che esso, in realtà, dovrebbe fare".
(R.P.)