Nuova ondata di violenza in Iraq. A Mosul, ieri mattina, è stato ritrovato il cadavere
di un fotografo cattolico, Salman Dawoud Salman, sequestrato 4 giorni prima probabilmente
a scopo di estorsione. Il corpo dell’uomo – riferisce l'agenzia Asianews - era crivellato
di colpi esplosi a distanza ravvicinata. Mosul ormai da tempo è una roccaforte del
fondamentalismo sunnita wahabita, che ha stretti legami con l'Arabia Saudita, l’obiettivo
degli estremisti è di fondare uno Stato in cui vige la sharia. Dalla città irachena
sono andate via moltissime persone e tante famiglie cristiane. Fonti ecclesiastiche
locali sottolineano che chi ha lasciato il Paese lo ha fatto perché non ha più fiducia
nelle istituzioni e che il governo non è stato in grado di proteggerli. Da tempo la
comunità cristiana nel nord dell'Iraq è vittima di rapimenti a scopo estorsivo e di
una guerra incrociata fra arabi, turcomanni e curdi per la conquista del potere e
per il controllo degli enormi giacimenti petroliferi. In un decennio, le stime parlano
di una minoranza "più che dimezzata", dal 2003 al dicembre 2011, data del ritiro completo
delle truppe americane dal Paese, sono morte quasi 100mila persone. (B.C.)