2012-03-23 14:22:44

Episcopati europei: politiche più adeguate per famiglia e natalità


Al termine della sessione di lavori terminata dopo tre giorni di confronto, dedicata ai temi demografici e sociali, i 23 vescovi della Commissione degli Espiscopati Europei (Comece) che la compongono, “desiderano riaffermare che l’invecchiamento non deve essere considerato semplicemente come un fardello, ma come una risorsa per la società: gli anziani sono dotati di esperienza umana e professionale che deve essere trasmessa alle generazioni più giovani”. La Commissione degli episcopati europei afferma ancora: “La volontà degli anziani di impegnarsi in attività di volontariato, nei movimenti a carattere civile e in particolare nel lavoro pastorale nelle parrocchie e comunità ecclesiali, è fondamentale per il bene comune delle nostre società”. Ciascuna generazione non può vivere solo per se stessa, ricordano i vescovi, ma deve fare affidamento sulle altre. Dunque “il dialogo e la solidarietà tra generazione più anziana e più giovane è la base dello sviluppo umano delle nostre società”. La Comece afferma inoltre: “Il ruolo chiave della famiglia nella cura degli anziani richiede il sostegno dello Stato e delle altre istituzioni pubbliche. Questo può, per esempio, assumere la forma di permessi retribuiti” per le persone che si dedicano a un anziano. Inoltre si possono prevedere - suggeriscono i vescovi - altri tipi di sostegno. “Il tempo trascorso a casa per impegni di cura familiari dovrebbe essere preso in considerazione per valutare i termini per il pensionamento” e per il valore delle pensioni. In un altro passo delle conclusioni dell'Assemblea, i vescovi della Comece affermano che “tutti gli studi mostrano che gli europei aspirano ad avere più figli di quanti ne abbiano in realtà. Occorre dunque che si sviluppino delle politiche pubbliche per consentire a tali aspirazioni di realizzarsi”. Sempre sui temi della famiglia, dell’invecchiamento attivo, della solidarietà tra le generazioni, la Commissione degli episcopati dell’Ue afferma: “Occorre mettere in atto delle misure appropriate” per favorire la natalità; “ad esempio delle politiche fiscali favorevoli alla famiglia, la creazione di strutture di cura per l’infanzia e altre azioni che favoriscano l’equilibrio tra vita professionale e vita familiare”. (R.P.)







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