2012-03-23 14:25:31

Convegno di Liberal: cristiani, ebrei e musulmani insieme per la libertà religiosa


“La religione delle libertà, contro le persecuzioni anticristiane e contro tutte le violazioni dei diritti dell’uomo”. Questo il tema del convegno organizzato dalla Fondazione Liberal, che si è svolto ieri pomeriggio a Roma. Un’occasione di confronto tra istituzioni e grandi personalità del mondo cristiano, ebraico e musulmano, per promuovere il dialogo interreligioso e condannare ogni discriminazione. Il servizio di Michele Raviart:RealAudioMP3

I cristiani sono il gruppo più perseguitato nel mondo per la propria fede; l’antisemitismo è ancora una piaga che affligge Europa e Medio Oriente; il mondo islamico lotta per scollarsi di dosso le superficiali identificazioni con l’estremismo e il terrorismo. Questa le realtà che devono affrontare oggi le tre grandi religioni monoteiste, in una fase storica nella quale la libertà religiosa appare sempre meno solida. La libertà di fede va garantita e tutelata per tutte le confessioni, ha spiegato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione dei vescovi, perché è la pietra angolare dell’esistenza dell’individuo e riguarda il più alto dei rapporti possibile: quello tra uomo e Dio. Un diritto prioritario tutelato dalle più importanti convenzioni internazionali, ma che, per il porporato, rimane spesso lettera morta, come dimostrano i 32 Paesi del mondo in cui i cristiani sono sistematicamente perseguitati. Tolleranza e integrazione devono essere le linee guida delle istituzioni, che rimangono colpevolmente impotenti davanti a tragedie come quella di Tolosa. Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Esteri italiano:

“La strage di Tolosa è un orribile episodio di un brutale antisemitismo mosso dalla follia. Una follia che, però, è generata dall’estremismo. Credo che si dimostri, ancor più in un momento del genere, il bisogno di un impegno molto forte per anticipare le sensibilizzazioni piuttosto che piangere sulle tragedie. E’ un impegno che dev’essere tale a livello di formazione, di scuola, di attività diplomatica, ma deve riguardare anche l’Unione Europea stessa e quello che possiamo fare tutti noi nella vita di tutti i giorni per arrivare ad affermare la libertà della religione, del pensiero, dei diritti umani e della dignità dell’uomo”

La solidarietà tra istituzioni, popoli e autorità religiose è la chiave per combattere il terrorismo ed evitare una pericolosa “caccia alle streghe”, ha affermato Abdellah Redouane, del Centro culturale islamico, che ha poi ricordato come nel Corano sia esplicitamente affermata la libertà per ogni confessione religiosa. La battaglia per la coesistenza pacifica tra le fedi deve essere combattuta esclusivamente sul piano culturale, valorizzando modelli positivi attraverso l’educazione e il dialogo interreligioso, ha dichiarato Mino Bahbout, rabbino capo della comunità ebraica di Napoli.

“Penso che si potrà veramente cambiare l’uomo soltanto nel momento in cui le tre religioni monoteiste arriveranno seriamente a mettersi d’accordo nel combattere queste forme di terrorismo. L’uomo non si cambia con i decreti. Bisogna educare la società partendo dalla scuola e dalla famiglia. L’educazione è fondamentale: il più delle volte ci soffermiamo soltanto nel mondo in cui deve reagire la società per eliminare queste frange estremiste. Ed invece non basta: bisogna educare fin dalla fanciullezza”.

Il peggior nemico della libertà e della democrazia è l’indifferenza, ha concluso il rabbino, e la maggioranza non può e non deve rimanere in silenzio di fronte all’odio e al terrore.







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