I bambini siriani vittime di un conflitto che ignorano
Senza comprendere quello che sta accadendo nel loro Paese, i bambini siriani si sono
trasformati in vittime di un conflitto che ha già lasciato segni che si porteranno
per tutta la vita e che li ha costretti a trovare riparo in Paesi limitrofi come il
Libano. E’ passato più di un anno da quando è iniziata la rivolta contro il regime
siriano e, a causa dei bombardamenti nella provincia di Homs, oltre 10 mila persone
continuano a cercare rifugio. La maggior parte dei profughi - riferisce l'agenzia
Fides - arriva senza niente, non hanno mezzi di sussistenza nè per affrontare le spese
per una abitazione, o per l’elettricità, il cibo, gli abiti e i prodotti per l’igiene
personale. Gli aiuti che ricevono riescono a malapena a soddisfare le loro necessità
basilari, evidentemente maggiori nel caso dei bambini, che necessitano di latte, biancheria
intima, vestiti e alimenti con alto contenuto proteico. Le ferite fisiche non sono
le uniche a segnare questi piccoli, la violenza li colpisce anche psicologicamente.
Secondo un pediatra dell’ospedale di Damasco, gli adulti possono superare la paura
ma per loro non è la stessa cosa. Intanto, in Siria, i bambini non sfuggono alle torture
e ai massacri. Di recente, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) ha
denunciato l’assassinio di bimbi molto piccoli e di donne nel villaggio di Karm el
Zaitun, a Homs. Secondo i dati delle Nazioni Unite, da un anno a questa parte, sono
morte oltre 8 mila persone, tra le quali centinaia di bambini, a causa della repressione
del governo, mentre il regime continua ad incolpare i gruppi terroristi. (R.P.)