2012-03-22 14:02:31

Assemblea Comece: contro la crisi Camdessus raccomanda solidarietà


“Quella che stiamo vivendo non è solo una grave crisi economica e finanziaria, è anche una profonda scossa al sistema di valori sui quali si è fondata la costruzione europea”: così Michel Camdessus, già direttore del Fondo Monetario Internazionale e presidente onorario delle Settimane sociali di Francia, è intervenuto ieri sera durante una sessione dell’Assemblea plenaria della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea). Titolo della relazione: “Solidarietà come principio dell’Unione europea”. Camdessus spiega che si pongono in discussione due pilastri: il modello dell’economia sociale di mercato e il principio democratico. Parla di “dovere di ritrovare lo spirito di solidarietà e di fraternità” che – sottolinea - hanno caratterizzato la costruzione comunitaria, ponendo questi stessi valori quali parametri per le relazioni fra l’Europa e i paesi poveri. “Questa crisi viene da lontano”, spiega l’economista francese, usando parole forti: “il nostro modello sociale – dice - è stato surrettiziamente destabilizzato dal diffondersi dell’individualismo, dell’utilitarismo neoliberale e i nostri principi basilari ne sono stati intaccati. Solidarietà – dice - significa anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti”. Camdessus cita Benedetto XVI e la “Caritas in veritate” e fa diretto riferimento al recente documento della Comece sul modello sociale europeo e al “dovere di sostenere le fasce di popolazione e i Paesi più colpiti dalla recessione”. L’economista ricorda che il principio di solidarietà è stato posto a fondamenta dell’integrazione europea già da Robert Schuman nella sua “Dichiarazione” del 9 maggio 1950 che diede avvio al processo di edificazione della “casa comune”. E c’è da dire che in questa Assemblea plenaria della Comece, che si concluderà domani, ha portato un saluto particolare mons. Adrianus van Luyn, presidente uscente della Commissione Episcopati Comunità Europea. Ha ringraziato tutti per la collaborazione e ha ribadito “l’importanza di frequenti e reciproci rapporti tra la Comece e le Conferenze episcopali degli Stati membri”, ricordando che “nello stesso spirito di fraterna corresponsabilità la Comece cerca la comunione con il Ccee” e “in spirito ecumenico intrattiene buoni e frequenti contatti con i rappresentanti delle altre Chiese cristiane a livello dell’Ue”. Sottolineando l’importanza dello spirito di dialogo del Concilio Vaticano II, ha ringraziato “i partner ecumenici per il loro contributo alla custodia del patrimonio cristiano del continente” e “tutti gli interlocutori nelle Istituzioni europee per la loro corresponsabilità verso lo sviluppo di una Comunità europea fondata sui valori umani fondamentali”. A mons. Van Luyn, vescovo olandese presidente della Comece negli ultimi 6 anni, sono state rivolte in particolare parole di ringraziamento per l'impegno profuso dai due vicepresidente, il cardinale Reinhard Marx e il cardinale Piotr Jarecki. I due porporati hanno sottolineato il contributo da "sacerdote straordinario", "uomo del dialogo, impegnato per la costruzione dell'Europa unita". (F.S.)







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