Assemblea Comece: contro la crisi Camdessus raccomanda solidarietà
“Quella che stiamo vivendo non è solo una grave crisi economica e finanziaria, è anche
una profonda scossa al sistema di valori sui quali si è fondata la costruzione europea”:
così Michel Camdessus, già direttore del Fondo Monetario Internazionale e presidente
onorario delle Settimane sociali di Francia, è intervenuto ieri sera durante una sessione
dell’Assemblea plenaria della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità
europea). Titolo della relazione: “Solidarietà come principio dell’Unione europea”.
Camdessus spiega che si pongono in discussione due pilastri: il modello dell’economia
sociale di mercato e il principio democratico. Parla di “dovere di ritrovare lo spirito
di solidarietà e di fraternità” che – sottolinea - hanno caratterizzato la costruzione
comunitaria, ponendo questi stessi valori quali parametri per le relazioni fra l’Europa
e i paesi poveri. “Questa crisi viene da lontano”, spiega l’economista francese, usando
parole forti: “il nostro modello sociale – dice - è stato surrettiziamente destabilizzato
dal diffondersi dell’individualismo, dell’utilitarismo neoliberale e i nostri principi
basilari ne sono stati intaccati. Solidarietà – dice - significa anzitutto sentirsi
tutti responsabili di tutti”. Camdessus cita Benedetto XVI e la “Caritas in veritate”
e fa diretto riferimento al recente documento della Comece sul modello sociale europeo
e al “dovere di sostenere le fasce di popolazione e i Paesi più colpiti dalla recessione”.
L’economista ricorda che il principio di solidarietà è stato posto a fondamenta dell’integrazione
europea già da Robert Schuman nella sua “Dichiarazione” del 9 maggio 1950 che diede
avvio al processo di edificazione della “casa comune”. E c’è da dire che in questa
Assemblea plenaria della Comece, che si concluderà domani, ha portato un saluto particolare
mons. Adrianus van Luyn, presidente uscente della Commissione Episcopati Comunità
Europea. Ha ringraziato tutti per la collaborazione e ha ribadito “l’importanza di
frequenti e reciproci rapporti tra la Comece e le Conferenze episcopali degli Stati
membri”, ricordando che “nello stesso spirito di fraterna corresponsabilità la Comece
cerca la comunione con il Ccee” e “in spirito ecumenico intrattiene buoni e frequenti
contatti con i rappresentanti delle altre Chiese cristiane a livello dell’Ue”.Sottolineando l’importanza dello spirito di dialogo del Concilio Vaticano II,
ha ringraziato “i partner ecumenici per il loro contributo alla custodia del patrimonio
cristiano del continente” e “tutti gli interlocutori nelle Istituzioni europee per
la loro corresponsabilità verso lo sviluppo di una Comunità europea fondata sui valori
umani fondamentali”. A mons. Van Luyn, vescovo olandese presidente della Comece negli
ultimi 6 anni, sono state rivolte in particolare parole di ringraziamento per l'impegno
profuso dai due vicepresidente, il cardinale Reinhard Marx e il cardinale Piotr Jarecki.
I due porporati hanno sottolineato il contributo da "sacerdote straordinario", "uomo
del dialogo, impegnato per la costruzione dell'Europa unita". (F.S.)