Angola: i vescovi in visita a Kilamba, la nuova città eco-sostenibile
Centoquindici edifici suddivisi in quattro blocchi per un totale di tremila nuovi
appartamenti; aria condizionata in tutte le abitazioni; asili e scuole per i bambini;
un ospedale; numerosi centri sportivi; impianti idrici per l’acqua potabile e per
il riutilizzo delle acque reflue; sistemi ecologici per lo smaltimento dei rifiuti;
totale mancanza di barriere architettoniche e molto altro. Si presenta così la città
di Kilamba, in Angola, inaugurata il 21 luglio 2011. La nuovissima struttura urbana
è situata 20 km a sud della capitale, Luanda, ed è stata voluta dal governo locale
per risolvere la questione abitativa della popolazione in cerca di alloggi. Una decisione
che ha avuto l’approvazione della Conferenza episcopale di Angola e São Tomé (Ceast)
che proprio nei giorni scorsi si è recata in visita ufficiale a Kilamba. “La nuova
città – ha detto mons. José Manuel Himbamba, portavoce della Ceast, in un’intervista
ad Angop – ha tutte le condizioni per migliorare la vita della popolazione. Questo
– ha aggiunto – indica che l’impegno del governo a favore della comunità viene preso
davvero sul serio. Ciò che conta, ora, è combinare tutti i nostri sforzi affinché
i servizi di base siano resi accessibili a tutti”. Quindi, mons. Himbamba ha ribadito
che “la Chiesa non può restare indifferente di fronte allo sviluppo che l’Angola sta
sperimentando ed è per questo che i vescovi devono essere coinvolti in questa fase
in modo che, come entità spirituale, possano essere in grado di lavorare per il progresso
umano, sociale ed economico delle comunità”. Dal suo canto, mons. Manuel António Mendes
dos Santos, vescovo di São Tomé e Principe, ha aggiunto: “Sappiamo che attualmente
il Paese ha bisogno di una ristrutturazione globale di infrastrutture che ne favoriscano
lo sviluppo sociale, industriale ed economico”. E quindi ha auspicato che “tale progetto
ottenga i risultati sperati, diventando realmente un piano di sviluppo per l’intero
Paese”, e costruendo “quella nuova Angola che tutti attendono”. (I.P.)