Myanmar: sacerdote cattolico apre una clinica gratuita con l’aiuto di un monaco buddista
In un Paese come il Myanmar, in cui i cattolici sono solo l’1. 45% della popolazione
e in una cittadina come Mandalay, che conta appena lo 0.2% di cattolici, la storia
di padre John Aye Kyaw rappresenta un forte segnale di speranza: il sacerdote, infatti,
ha aperto una clinica che offre assistenza sanitaria gratuita ai più poveri, ed è
riuscito nella sua impresa grazie all’aiuto di un monaco buddista, il venerabile Seinnita.
Parroco della cattedrale del Sacro Cuore di Mandalay, padre Kyaw spiega così il suo
progetto: “In Myanmar, la popolazione non muore di fame, ma soffre di due grandissimi
mali: la debolezza del sistema educativo e le carenze della sanità”. Di qui, l’idea
di “fare qualcosa” per gli abitanti di Mandalay, in cui gli ospedali pubblici sono
terreno di corruzione e quelli privati hanno costi troppo elevati per la povera gente.
“Bisognava intervenire per curare i più disagiati – spiega padre Kyaw – Per questo
ho pensato ad un Centro di assistenza sanitaria. Non avendo a disposizione un terreno,
ho esposto il mio progetto ad un monaco buddista del Gruppo caritativo interreligioso”,
ovvero l’Associazione solidale che riunisce cattolici, protestanti, musulmani e buddisti
con l’obiettivo di aiutare i bisognosi. Il monaco coinvolto nell’iniziativa, il venerabile
Seinnita, ha messo a disposizione di padre Kyaw “una casa nei pressi di una pagoda
buddista” e ne ha organizzato la ristrutturazione per trasformarla in una clinica.
Inaugurata all’inizio di marzo, la struttura si appoggia ad un’équipe di quindici
medici e numerosi infermieri, tutti volontari, ed accoglie tra i 50 ed i 60 pazienti
al giorno. Sostenuta economicamente da alcuni benefattori, la clinica porta avanti
la sua missione grazie anche all’aiuto dei turisti che spesso offrono un contributo
in denaro o in medicinali. “La struttura risponde ad un bisogno vitale degli abitanti
di Mandalay – spiega in venerabile Seinnita – Sono fiero del fatto che le religioni
abbiano lavorato insieme alla realizzazione di un simile progetto”. L’auspicio del
monaco è che “altre iniziative dello stesso genere nascano anche nelle campagne intorno
a Mandalay”. Soddisfazione viene infine espressa da padre Kyaw, per il quale “collaborare
con i buddisti rappresenta un’esperienza interessante. Io e il venerabile Seinnita
ormai ci consideriamo fratelli. Ed è necessario lavorare insieme per il bene dell’umanità”.
(I.P.)