Il cardinale Bagnasco: serve un nuovo modo di pensare per superare la crisi
La realtà lavorativa del Paese, e di Genova in particolare, vive “in un’ora invasa
da scenari inediti e difficili sfide” e in un tempo “in cui le certezze di sempre
sembrano messe in discussione e l’orizzonte appare poco chiaro”. Ad affermarlo l’arcivescovo
di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia pronunciata
ieri sera nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della Messa per il mondo del
lavoro nella solennità di San Giuseppe. A quanti hanno competenze decisionali e dirigenziali,
il porporato ha ricordato che “i cittadini vogliono vedere un orizzonte vero, non
delle parole che si ripetono inconcludenti; avere certezze, non promesse, perché i
tempi stringono e le ristrettezze diventano sempre più pesanti sulle spalle delle
famiglie”. Il cardinale ha quindi indicato a Genova la via per uscire dalla crisi
economica. La città, ha spiegato, ha bisogno di “coesione”, che è il risultato di
“fiducia, sincerità e coraggio”, e “deve dismettere interessi individualistici o di
parte e la sonnolenta inerzia”, insieme a “vecchi modi di pensare e vecchi costumi
che, mentre cercano di mantenere se stessi, affossano Genova e con lei i suoi figli”.
“Per creare futuro - ha sottolineato il porporato citato dal Sir - dobbiamo mettere
in conto anche eventuali disagi temporanei, ma è la visione d’insieme, non il proprio
particolare che deve ispirare e sostenere".