India: al via la formazione di 500 cattolici che presteranno volontariato nelle
carceri
Un corso di formazione rivolto a 500 sacerdoti, suore e laici di diverse diocesi dell'India,
per servire come volontari a tempo pieno nelle carceri del Paese. È quanto prevede
un'iniziativa della Prison Ministry India (Pmi), Associazione nazionale riconosciuta
dalla Commissione giustizia, pace e sviluppo della Conferenza episcopale indiana (Cbci).
Il corso partirà il prossimo maggio a Bangalore, in Karnataka. Padre Sebastian Vakumpadan,
coordinatore nazionale della Pmi, spiega ad AsiaNews: "Invitiamo sacerdoti,
suore, fratelli e laici che possono dedicarsi a tempo pieno al ministero della prigione.
Facciamo loro un corso intensivo di un mese a Bangalore e in Kerala, poi li mandiamo
a gruppi di due in diversi Stati dell'India, in base alla loro lingua e preferenza.
Lì un responsabile Pmi li guiderà nell'anno successivo”. Creata nel 1986 da una gruppo
di studenti con l'idea di servire e assistere i carcerati nel loro cammino di riabilitazione,
oggi la Prison Ministry India ha 850 basi sul territorio e 30 centri di riabilitazione
per ex carcerati e bambini a rischio. Oltre seimila volontari lavorano con circa 370mila
carcerati in tutta l'India. Nel 2011 ha organizzato 197 programmi di sensibilizzazione
in parrocchie, università, scuole e altri istituti. Secondo il rapporto 2010 del National
Crime Record Bureau of India, il Paese ha in tutto 1.393 strutture detentive.
Uno dei problemi più gravi è il sovraffollamento: su una capacità totale di 320.450
persone, i detenuti sono 368.998 (115,1%). Il 95.9% sono uomini, il 4,1% donne. Questa
situazione dipende in gran parte dai carcerati in custodia giudiziaria: 240.098 (65,1%),
contro i 125.789 (34,1%) già condannati. L'Uttar Pradesh ha il numero più alto di
detenuti (82.673), seguito dal Madhya Pradesh (31.318) e Bihar (29.700). Le prigioni
del Chhattisgarh sono invece le più sovraffollate (237%), seguite dalle isole Andaman
e Nicobar (222,7%). (M.G.)