Rwanda: morto mons. Misago, accusato e assolto per il genocidio del 1994
Si sono svolti oggi i funerali di mons. Augustin Misago, vescovo di Gikongoro, nel
sud-vest del Rwanda, morto improvvisamente il 12 marzo. Mons. Misago era stato arrestato
nell'aprile 1999 a seguito delle accuse di alcuni religiosi e laici della sua diocesi
di aver ricoperto un ruolo nel genocidio del 1994. Dopo il processo, fu assolto nel
giugno 2000. Dopo un breve soggiorno a Roma, mons. Misago era tornato in servizio
nella sua diocesi. Nato a Ruvune, nella parrocchia Nyagahanga della diocesi di Byumba
nel 1943, mons. Misago, primo vescovo di Gikongoro, era stato ordinato sacerdote nel
1971 e consacrato vescovo il 28 giugno 1992. Mons. Augustin Misago con una dichiarazione
resa pubblica il 29 giugno 2001 ha approvato le apparizioni mariane di Kibeho (che
rientra nel territorio della sua diocesi). Le apparizioni della Vergine iniziarono
il 28 novembre 1981 e terminarono il 28 novembre 1989. In un’intervista all’agenzia
Fides mons. Misago commentò così il messaggio delle apparizioni di Kibeho: “Adesso
possiamo dire che c’è stata una predizione del dramma rwandese. Ricordo che il 15
agosto 1982, alla festa dell’Assunzione, i veggenti invece di vedere la Vergine piena
di gioia, sono stati testimoni di visioni terribili, spaventose, cadaveri dai quali
sgorgavano copiosi fiotti di sangue, abbandonati senza sepoltura sulle colline. Nessuno
sapeva che cosa significavano queste terribili immagini. Ora si può fare una lettura
degli avvenimenti e pensare che poteva essere una visione di quello che sarebbe successo
in Rwanda ma anche nella regione dei Grandi Laghi dove il sangue scorre in Burundi,
in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo”. (R.P.)