Russia: gli ortodossi contro la propaganda omosessuale fra i minori
Una legge da estendere subito a tutto il Paese, a vantaggio dei giovani. La Chiesa
ortodossa russa esprime apprezzamento riguardo la norma varata a San Pietroburgo,
seconda città del Paese, che mette al bando ogni forma di propaganda dell’omosessualità
tra minori. Nella stessa normativa - riferisce L'Osservatore Romano - sono contenute
misure contro la pedofilia. Le diposizioni hanno già scatenato le reazioni contrarie
delle organizzazioni di omosessuali, che fra l’altro criticano l’accostamento fra
omosessualità e pedofilia. La Chiesa ortodossa considera invece la legge uno strumento
in più a protezione dei minori. Lo ieromonaco Dimitry Pershin, responsabile dei giovani
ortodossi ed esperto della commissione della Duma per la famiglia, le donne e l’infanzia,
ritiene — secondo quanto riferisce l’agenzia Interfax — che la normativa adottata
a San Pietroburgo è «necessaria» e che «dovrebbe urgentemente ricevere lo status federale».
Cioè dovrebbe, senza indugio, venire applicata in tutta la Russia. Per il sacerdote
la legge recentemente approvata a San Pietroburgo «aiuterà a proteggere i bambini
dalla manipolazione delle informazioni» sulla sessualità diffuse da organizzazioni
da anni impegnate nel tentativo di organizzare a Mosca e in altre città russe manifestazioni
e parate come quella del “gay pride”. Secondo la normativa — un emendamento alla legge
locale sui reati amministrativi firmata dal governatore di San Pietroburgo, Georgij
Poltavčenko — la propaganda dell’omosessualità, del transessualismo e della pedofilia
è punita con un’ammenda che va dai 5.000 rubli per le persone fisiche ai 500.000 per
quelle giuridiche. (L.Z.)