2012-03-15 09:41:00

Misericordie: 750 anni di servizio al prossimo in nome di Cristo


Oltre 800 Confraternite e sezioni di Misericordia sono chiamate a raccolta oggi e domani a Calenzano nei pressi di Firenze per l’approvazione del nuovo Statuto. Circa 800mila le persone aderenti alla forma di volontariato più antica del mondo nata, nella città di Dante, nel 1244. Oggi nei cinque continenti esistono circa 2mila Confraternite che si sono sviluppate seguendo l'esempio italiano. Il nostro inviato ai lavori Massimiliano Menichetti ha intervistato il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia Roberto Trucchi:

 

R. – Per noi, è un evento molto importante atteso da anni: si tratta di riscrivere un po’ la nuova carta per le Misericordie, riprendere un cammino di unità e riorganizzare il movimento delle Misericordie. E’ un momento per noi molto molto importante, perché lo attendiamo da tempo; darci un’organizzazione più moderna, più efficiente, senza però rinunciare naturalmente a quello che è lo spirito con cui da secoli le nostre confraternite si impegnano, a servizio di chi ha più bisogno. Il motto delle Misericordie è: “Che Dio te ne renda merito”. In noi, questo è ancora uno spirito forte, che abbiamo e che vogliamo mantenere e rinforzare.

D. – La Misericordia di Firenze, lo ricordiamo, venne fondata nel 1244 ...

R. – Esatto. Nasce naturalmente dallo spirito cristiano - quindi l’impegno verso il prossimo, verso il bisognoso - cercando di portare a chi ne ha più bisogno una parola di conforto, ma anche la testimonianza cristiana con il proprio impegno personale. 

D. – Oggi le Misericordie concretamente cosa fanno? Come si diversificano?

R. – Innanzitutto sono tantissimi i servizi che le Misericordie fanno, oggi siamo su tutto il territorio nazionale, con presenze molto forti al centro ed al sud. Ci sono servizi con le ambulanze - di carattere sanitario - servizi di emergenza medica, donazioni di sangue ed organi, servizi sociali molto importanti sia per disabili, che per anziani. Un’altra tipologia di servizio è quello relativo alla protezione civile, con gruppi attrezzati pronti ad intervenire nell’arco di pochissime ore. Negli ultimi anni poi, abbiamo partecipato a tutti gli interventi di emergenza nazionale che ci sono stati, ma anche a livello internazionale: dall’Albania fino al Kosovo e per esempio con la Bielorussia, per i bambini che spesso vengono in Italia accompagnati verso le Misericordie e lì ospitati per un periodo di circa un mese, ogni anno. Siamo intervenuti nel Sud-Est asiatico, ad Haiti - per lo tsunami - ed in Cile; sono veramente tanti i servizi che vengono fatti. Mi piace ricordare un’iniziativa che abbiamo intrapreso da circa un anno, l’apertura di una Misericordia a Betlemme: una Misericordia nella “culla della cristianità” ci sembra una cosa veramente bella ed importante.

D. – Colpisce che in tutto il mondo esistono circa duemila confraternite di Misericordia nate, tra altro, sull’esempio italiano. E’ così?

R. – Si, esatto. E’ vero e ci sono sempre più richieste. Abbiamo avuto di recente richieste di Misericordie da aprire in Cile, Perù, Romania, si va quindi dall’Europa al resto del mondo. Diciamo che però ci sono richieste che vengono spesso fatte anche da strutture religiose, che si trovano in questi Paesi - che sono a conoscenza del mondo delle Misericordie – e che hanno una necessità di assistenza verso le persone. Per esempio: la richiesta che ci viene dal Perù è di cercare di aprire un ospedale molto grande, ma la carenza che c’è in quel Paese riguarda soprattutto il trasporto sanitario, quindi ci hanno chiesto come fare per poter organizzare una Misericordia che assiste a questo tipo di servizio.

D. – Si aprono i lavori: lei che cosa si aspetta da questi due giorni intensi di confronto?

R. – Intanto, mi aspetto una presenza massiccia delle Misericordie, un momento di confronto come questo è sempre importante - non dimentichiamo che il movimento delle Misericordie è comunque un movimento fatto di uomini che vivono le proprie realtà e che quindi vivono anche tutti i problemi che la società di oggi ci presenta – quindi anche questo è un momento importante per confrontarci e per capire anche come porsi di fronte alle nuove richieste, che le nuove povertà ci presentano.


L’auspicio all’unità, ad una formazione permanente e ad una testimonianza cristiana nell’aiuto e soccorso all’altro vengono da mons. Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto e Correttore Nazionale delle Misericordie D’Italia: 



R. – Questo è un evento molto importante per la storia delle Misericordie: la Misericordia è l’espressione più antica del volontariato cristiano. Si accingono ad un passo che significativamente segnerà un po’ la loro storia: l’occasione è quella della ratifica del nuovo statuto nazionale, su cui dovranno rispecchiarsi un po’ tutte le Misericordie che sono sparse nel territorio. E’ una ratifica importante, oggi intorno a questo statuto si ricompatta l’unità. L’augurio, quindi, che io faccio, è quello di tentare sempre di conservare e di difendere il valore dell’unità, di fronte a tutte le forze centrifughe o le tentazioni, che potrebbero sopraggiungere a detrimento di questa unità. Vorrei anche esortare tutti i confratelli delle Misericordie d’Italia, a restare fedeli alla propria origine, perché io credo che questo ci contraddistingue: noi sappiamo di non essere migliori di nessuno, ma di essere diversi. Diversi perché è l’origine che ci fa diversi, è il fondamento del nostro vivere che ci fa diversi. Le Misericordie attingono appunto alle radici del Vangelo, nel loro esistere e nel loro operare. Quindi io vorrei augurare a tutti i confratelli e le consorelle delle varie Misericordie, di continuare a nutrire il proprio essere ed il proprio operare con un cammino di formazione permanente, perché sappiamo bene che il processo di secolarizzazione non risparmierebbe nessuno, neanche coloro che sono impegnati nel volontariato e nell’aiuto al prossimo. E’ necessario trovare le motivazioni profonde del nostro operare, perché là dove gli altri si fermano, noi non possiamo fermarci, bisogna andare oltre e gettare l’anima oltre l’ostacolo. Questo avviene nella misura in cui una forza ci sostiene – la forza del Signore Gesù – che vorremmo testimoniare attraverso il nostro operare, il nostro essere vicini a coloro che soffrono o che comunque sono nel bisogno. Auguro veramente a tutti i confratelli, a tutte le sorelle delle varie confraternite di Misericordia sparse nel territorio nazionale, di tenere sempre molto evidente questo valore supremo che contraddistingue la loro storia e - veramente da questo punto di vista - vorrei dire a tutti loro che il Signore renda merito di quello che fanno.

 

(Tratto dall'archio di Radiovaticana.va)

 








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