Karzai chiede il ritiro anticipato della Nato. I Talebani sospendono i negoziati
In Afghanistan ancora vittime innocenti, questa volta a causa dei talebani. Era stato
piazzato da loro, infatti, l’ordigno che ha ucciso quattro donne e nove bambini, saltati
in aria a bordo del veicolo sul quale viaggiavano su una strada della provincia meridionale
di Uruzgan. Intanto, dopo la strage di domenica, non cala la tensione tra Kabul e
le truppe straniere. Servizio di Francesca Sabatinelli
Karzai
vuole la Nato fuori dall’Afghanistan entro il 2013 e prendere in mano le redini della
sicurezza del suo paese. Gli Stati Uniti minimizzano: il presidente non ci ha chiesto
il ritiro anticipato, la transizione avverrà nel 2014 come previsto, dichiara la Casa
Bianca. Difficile dunque capire cosa stia realmente accadendo tra i due Paesi. Karzai
avrebbe detto direttamente al segretario alla difesa americano, Panetta, la sua intenzione,
avrebbe anche chiesto alle forze Isaf di ritirarsi immediatamente da tutti i villaggi
e di non uscire dalle basi militari. Potrebbe essere la risposta alla strage compiuta
dal soldato statunitense che domenica ha ucciso 16 civili. Ma la difesa Usa non ci
crede, la fonte, anonima, spiega: Karzai non ha chiesto il ritiro anticipato, il suo
obiettivo in realtà è fare in modo che il suo Paese diventi il prima possibile indipendente
e sovrano. Gli Stati Uniti cercano di non aprire ulteriori fronti di polemica con
Kabul, dopo i tragici fatti dei quali si sono macchiati negli ultimi giorni i militari
a stelle e strisce: dal rogo dei corani nella base di Bagram, al massacro dei civili.
A colpire Washington anche i talebani, che oggi hanno deciso di sospendere i colloqui
di pace con gli Stati Uniti, almeno fino a quando, spiegano in un comunicato, non
mostreranno la volontà di rispettare le promesse anziché perdere tempo.