Genova. Il cardinale Dziwisz: Giovanni Paolo II, un Papa a servizio di Dio e dell'uomo
In Polonia “ci difendiamo ancora”. Gli attacchi “non arrivano più dalla dittatura
comunista ma dalla cultura europea” e “c’è il pericolo che la democrazia diventi dittatura”
perché ci sono spinte per imporre un pensiero unico nel campo dei diritti individuali
e della bioetica. L’arcivescovo di Cracovia, cardinale Stanislao Dziwisz, per tanti
anni segretario particolare di Giovanni Paolo II è intervenuto ieri sera a Genova,
su invito dal cardinale Angelo Bagnasco, per raccontare “Il beato Giovanni Paolo II:
un Papa e un esempio per il nostro tempo”. Il cardinale Dziwisz ha definito Giovanni
Paolo II “un Papa a servizio di Dio e dell’uomo che ha deciso della fisionomia della
Chiesa di oggi” e di “uno dei maggiori leader spirituali del mondo contemporaneo”.
Di Wojtyla ha messo in risalto - riferisce l'agenzia Sir - alcuni punti salienti del
pontificato e della personalità ricordando il suo invito a “non avere paura”. Giovanni
Paolo II, ha detto, “ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di
dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di proclamare il Vangelo, a non avere
paura della verità”. Avendo conosciuto direttamente prima il nazismo poi il comunismo,
il futuro Papa Giovanni Paolo II “ha capito che tutte le dittature costruiscono il
loro potere sulla paura e che l’arma più potente contro ogni dittatura è la liberazione
dalla paura tramite verità e solidarietà. Giovanni Paolo II - ha aggiunto il cardinale
Dziwisz - non era contro la teologia della liberazione, propriamente intesa, ma non
poteva accettare la teoria della liberazione in versione marxista, la lotta di classe
e la violenza perché la dittatura del proletariato propugnata dai regimi marxisti
in realtà si dimostrava come dittatura sul proletariato”. Di Wojtyla ha parlato dell’intuizione
delle Giornate Mondiali della Gioventù ricordando che “parlava ai giovani, proponeva
senza imporre nulla, mostrava una visione chiara della realtà, presentava ai giovani
ideali alti, puntava alla profondità, accendeva grandi desideri, indicava valori superiori
per i quali vale la pena vivere e dare la vita”. Al termine della serata, l’arcivescovo
di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha parlato di Giovanni
Paolo II come di “una grande figura che ha segnato la Chiesa nel mondo e la storia.
La divina provvidenza ha scelto un uomo venuto da lontano per essere pastore della
Chiesa universale e per imprimere particolarità che egli portava dentro di sé e la
Chiesa è diventata più presente e coraggiosa, più umilmente fiera del grande dono
ricevuto della fede e del Vangelo, garante dei diritti dell’uomo e di una società
più umana, perché più vicina a Dio”. Al termine della serata il cardinale Dziwisz
ha donato al cardinale Bagnasco due reliquie del beato Giovanni Paolo II.(R.P.)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 75