2012-03-15 14:13:05

Forum di Marsiglia: smentito il raggiungimento degli obiettivi del millennio sull'acqua in Africa


Tra trent’anni la popolazione raggiungerà i 9 miliardi e le risorse di acqua saranno meno di oggi: questo l’allarme lanciato dal VI Forum mondiale sull’acqua in corso fino a sabato a Marsiglia, in Francia. Dopo una prima parte istituzionale riservata tra l’altro a rappresentanti ufficiali di governi e di organizzazioni dell’Onu (Fao e Ifad), si è aperto il dibattito tra protagonisti di realtà molto diverse: ad esempio, un contadino del sud del mondo, un dirigente di una multinazionale, un rappresentante del settore delle banche, uno dell’organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo. Una tavola rotonda è stata dedicata alla questione dell’acqua in Africa. E’ emerso tra l’altro che non si deve parlare solo di acqua potabile, come spiega, nell’intervista di Fausta Speranza, Flaminia Giovanelli, sottosegretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace che ha partecipato all’incontro:RealAudioMP3

R. - Per l’Africa è un’emergenza di lunga data e non ha tanto a che vedere con l’aumento della popolazione, quanto proprio con la difficoltà di trovare corsi d’acqua e di estrarla con le tecniche giuste. Questo fa sì che i responsabili africani abbiano essenzialmente un approccio pragmatico e tecnico al problema. Ho visto che ci sono informazioni e scambio di conoscenze delle buone pratiche a livello di diversi governi. Mi sembra che sia già attiva - e sembra anche essere promettente - l’attività del Consiglio dei ministri africani per l’acqua. Per esempio hanno preparato la partecipazione a questo forum con l’aiuto di vari forum nazionali.

D. - Se si parla di acqua, si parla di scarsità di risorse in alcuni Paesi oggi, ed in altri Paesi nel futuro. Ma si parla anche dell’emergenza di gestione dell’acqua che adesso abbiamo a disposizione …

R. - Questo è appunto il grande problema per i Paesi africani, perché: per gestire l’acqua sono necessarie infrastrutture, quindi anche grandi finanziamenti. Tra l’altro, una cosa che i ministri africani hanno tenuto a sottolineare è che si parla spesso e giustamente di acqua potabile, però si parla molto poco di servizi igienici, quello che in inglese viene chiamato “sanitation”. E proprio per il raggiungimento dell’obiettivo del millennio sull’acqua non si può parlare solo di parametri relativi all’acqua potabile perché c’è anche il problema dell’acqua per i servizi igienici. Come hanno detto i ministri africani, questo è un po’ il “parente povero” della questione sull’acqua. Invece ha una grande importanza soprattutto per le conseguenze sull’igiene e sulla salute delle popolazioni. I ministri, tra le altre cose, hanno manifestato anche preoccupazione circa la notizia che si sarebbe arrivati - anzi si sarebbe superato - l’obiettivo del millennio per quanto riguarda la diffusione di acqua potabile. Il punto che loro denunciano è che però si è ben lontani dal raggiungere una soluzione sul problema dei servizi igienici. Loro inoltre affermano tra l’altro che in ogni caso non si sono raggiunti gli obiettivi. E dicono che è molto dannoso dare dei dati che non corrispondono a realtà, perché la conseguenza è quella che i finanziamenti vengono meno: non tanto quelli internazionali, quanto quelli all’interno stesso degli Stati. La parte del bilancio riservata al problema dell’acqua se si dice che gli obiettivi sono raggiunti diminuisce, invece, ce n’è ancora molto bisogno. (cp)

Oltre ai lavori del Forum mondiale di Marsiglia, ieri si è aperto anche il “Forum alternativo” animato da numerose realtà e movimenti della società civile. La "Lvia", organizzazione di volontari laici fondata nel 1966 dal sacerdote piemontese don Aldo Benevelli, è l’unica ong italiana presente a entrambi i Forum. Intervistato da Davide Maggiore, il presidente di Lvia, Sandro Bobba, spiega le ragioni di questa scelta:RealAudioMP3

R. – Quest’anno, i presupposti, quindi tutta la fase preparatoria delle due istanze, ci hanno fatto pensare ci fosse una maggiore apertura da parte del Forum verso le organizzazioni della società civile. D’altra parte, ci interessava anche essere in sintonia con vari movimenti, a partire dal Forum italiano dell’acqua, ed ecco perché la nostra presenza nei due ambiti: per portare nel Forum istituzionale una voce che vuole dialogare anche con le istituzioni, con le imprese, e per sintonia con i vari movimenti della società civile con un obiettivo unico, quello dell’accesso all’acqua sia nel nord che nel sud del mondo.

D. – Quindi, a vostro parere, è possibile una convergenza tra le istanze dei due Forum o comunque un avvicinamento tramite il dialogo?

R. – Noi crediamo senz’altro che questo avvicinamento sia possibile. Ovviamente, lo sapremo solo a conclusione del Forum e in ogni caso i presupposti fanno ben sperare, a differenza dei Forum precedenti – uno su tutti quello di Istanbul – e quindi la nostra presenza è in quest’ottica, anche se il Forum non è nient’altro che un punto di partenza e di scambio per poi continuare un discorso molto più ampio, complesso e laborioso.

D. – Quali presupposti in particolare mostrano segnali promettenti?

R. – Innanzitutto, sono state coinvolte nella preparazione del Forum istituzionale le varie espressioni della società civile. Noi, per esempio, abbiamo partecipato, a iniziare dal dicembre 2010, agli eventi organizzati da una coalizione di ong denominata “Butterfly effect”, che raggruppa oltre 80 organizzazioni di cinque continenti impegnati in progetti idrici nel sud del mondo, con azioni di advocacy e realizzazioni di progetti idrici. Questo è sicuramente un presupposto molto importante e fa pensare a una maggiore apertura, a una maggiore efficacia di questo Forum mondiale.

D. – Quale sarà più specificamente il contributo ai forum che Lvia intende portare?

R. – Abbiamo in previsione al Forum un intervento che non è solamente rispecchiante la posizione di Lvia, ma porta anche la posizione delle due aggregazioni a cui apparteniamo: la Focsiv, la Federazione degli organismi cristiani di servizio e volontariato, e "Link2007", che raccoglie dieci fra le più grandi ong del panorama italiano. Per quanto riguarda il Forum alternativo, speriamo non sia solo di protesta e di contrapposizione al Forum istituzionale, ma di riavvicinamento e di dialogo e di collaborazione per risolvere il problema e trovare soluzioni comuni. (bf)







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