2012-03-15 15:50:06

Dopo 244 anni l'Enciclopedia Britannica lascia la carta per il digitale


Svolta storica per l’Enciclopedia Britannica: dopo 244 anni dalla sua fondazione smetterà la pubblicazione dei suoi 32 tomi per concentrasi esclusivamente su digitale. Pubblicata per la prima volta ad Edimburgo nel 1768 e passata nelle mani di un editore americano ai primi del ‘900, ora per la Britannica si aprono nuovi scenari futuristici: dal più consolidato utilizzo di Internet, al più pionieristico sfruttamento di smartphone e tablet. Tutto a pagamento. Una rivoluzione che, per ora, non contagia l’italiana Enciclopedia Treccani, come conferma l’amministratore, Francesco Tatò, al microfono di Federico Piana:RealAudioMP3

R. – Noi continueremo a pubblicare l’edizione cartacea fino a che il pubblico mostrerà il suo gradimento. Ovviamente, noi non nascondiamo che siamo di fronte a un grande cambiamento – anzi, qui l’Italia è addirittura un pochino in ritardo – quindi abbiamo fin dall’inizio deciso di gestire e soddisfare questa esplosione di interesse per il sapere enciclopedico con una pluralità di mezzi: web, cartaceo, telefonia mobile, i-pad...

D. – Quali saranno gli sviluppi della Treccani?

R. – Noi siamo ancora in questa fase di transizione: per adesso, non ci sono motivi urgenti che ci spingono a fare la stessa operazione della Britannica. Siamo anche noi però concentrati sulla rete, ma non pensiamo di seguire lo schema della Britannica, che però ci interessa essendo curiosi di vedere quali saranno i risultati. Noi preferiamo, per ora, offrire un’importante enciclopedia, in versione “immediata” – ma già abbastanza ricca e completa – e gratuitamente. La consultazione enciclopedica è un po’ il nostro dna: offrire alcuni approfondimenti di saggi, tratti dalle grandi enciclopedie saggistiche del nostro patrimonio storico, a un prezzo modesto, poco più del costo di un quotidiano. Penso che sulla rete nasceranno poi delle operazioni di affiancamento, cioè con riassunti, commenti che possano orientare ed aiutare il lettore.

D. – Wikipedia ha messo un po’ in difficoltà, sia voi della Treccani che l’Enciclopedia Britannica, oppure no...

R. – Credo che abbia messo in difficoltà la Britannica: noi non abbiamo mai considerato Wikipedia come un concorrente. Sul nostro portale, infatti, offriamo il collegamento con Wikipedia. Credo ci siano alcuni lemmi che Wikipedia offre e che noi non abbiamo; l’utente ha diritto di avere il servizio e quindi in questo modo lo trova. Noi abbiamo degli approfondimenti d’autore – che Wikipedia non ha – e che riteniamo essere la nostra caratteristica distintiva. Lo dico con tutto il rispetto per Wikipedia, che ritengo una delle più importanti operazioni culturali degli ultimi anni: si possono citare dei saggi presi dalla Treccani, ma non si può citare Wikipedia, questa è la differenza. (cp)







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