Dopo 244 anni l'Enciclopedia Britannica lascia la carta per il digitale
Svolta storica per l’Enciclopedia Britannica: dopo 244 anni dalla sua fondazione smetterà
la pubblicazione dei suoi 32 tomi per concentrasi esclusivamente su digitale. Pubblicata
per la prima volta ad Edimburgo nel 1768 e passata nelle mani di un editore americano
ai primi del ‘900, ora per la Britannica si aprono nuovi scenari futuristici: dal
più consolidato utilizzo di Internet, al più pionieristico sfruttamento di smartphone
e tablet. Tutto a pagamento. Una rivoluzione che, per ora, non contagia l’italiana
Enciclopedia Treccani, come conferma l’amministratore, Francesco Tatò, al microfono
di Federico Piana:
R. – Noi continueremo
a pubblicare l’edizione cartacea fino a che il pubblico mostrerà il suo gradimento.
Ovviamente, noi non nascondiamo che siamo di fronte a un grande cambiamento – anzi,
qui l’Italia è addirittura un pochino in ritardo – quindi abbiamo fin dall’inizio
deciso di gestire e soddisfare questa esplosione di interesse per il sapere enciclopedico
con una pluralità di mezzi: web, cartaceo, telefonia mobile, i-pad...
D. –
Quali saranno gli sviluppi della Treccani?
R. – Noi siamo ancora in questa
fase di transizione: per adesso, non ci sono motivi urgenti che ci spingono a fare
la stessa operazione della Britannica. Siamo anche noi però concentrati sulla rete,
ma non pensiamo di seguire lo schema della Britannica, che però ci interessa essendo
curiosi di vedere quali saranno i risultati. Noi preferiamo, per ora, offrire un’importante
enciclopedia, in versione “immediata” – ma già abbastanza ricca e completa – e gratuitamente.
La consultazione enciclopedica è un po’ il nostro dna: offrire alcuni approfondimenti
di saggi, tratti dalle grandi enciclopedie saggistiche del nostro patrimonio storico,
a un prezzo modesto, poco più del costo di un quotidiano. Penso che sulla rete nasceranno
poi delle operazioni di affiancamento, cioè con riassunti, commenti che possano orientare
ed aiutare il lettore.
D. – Wikipedia ha messo un po’ in difficoltà, sia
voi della Treccani che l’Enciclopedia Britannica, oppure no...
R. – Credo che
abbia messo in difficoltà la Britannica: noi non abbiamo mai considerato Wikipedia
come un concorrente. Sul nostro portale, infatti, offriamo il collegamento con Wikipedia.
Credo ci siano alcuni lemmi che Wikipedia offre e che noi non abbiamo; l’utente ha
diritto di avere il servizio e quindi in questo modo lo trova. Noi abbiamo degli approfondimenti
d’autore – che Wikipedia non ha – e che riteniamo essere la nostra caratteristica
distintiva. Lo dico con tutto il rispetto per Wikipedia, che ritengo una delle più
importanti operazioni culturali degli ultimi anni: si possono citare dei saggi presi
dalla Treccani, ma non si può citare Wikipedia, questa è la differenza. (cp)