"Un gigante": presentato documentario in 3D su Papa Wojtyla in sinergia tra Rai e
Ctv
“Un gigante”, il titolo del documentario dedicato alla figura di Giovanni Paolo II,
presentato a Roma. L’opera in 3D è stato prodotta dalla Rai con la collaborazione
del Centro Televisivo Vaticano, sotto la regia di Italo Moscati. Il filmato sarà trasmesso
nello Speciale TG1, il primo aprile, alla vigilia del settimo anniversario della morte
di Giovanni Paolo II e in contemporanea in 3D sul canale digitale terrestre 501 in
Hd-Alta Definizione e sul canale satellitare 101. Il servizio di Roberta Gisotti:
Ventidue minuti
per raccontare la straordinaria avventura umana e spirituale di Karol Wojtyla. Un
prodotto che segna una tappa importante nella collaborazione tra servizio pubblico
e media vaticani, ha sottolineato il direttore generale della Rai, Lorenza Lei. Ma
quale è stato l’apporto del Ctv, il Centro Televisivo Vaticano? Padre Federico
Lombardi, direttore del Ctv:
"Il Centro Televisivo Vaticano, naturalmente,
si sente impegnato a usare le tecnologie di avanguardia per la comunicazione televisiva.
Noi abbiamo registrato tutta la Beatificazione di Giovanni Paolo II, come il più grande
evento ecclesiale dello scorso anno, in 3D, con i nuovi mezzi di cui disponiamo, e
abbiamo messo a disposizione della Rai le immagini insieme a quelle che pure la Rai
ha prodotto. Il nostro scopo è quello non solo di essere presenti per la comunicazione
religiosa e vaticana sulla frontiera delle tecnologie più avanzate, ma anche quello
di riflettere e di sperimentare come il modo di esprimersi, di comunicare, che queste
tecnologie permettono, si sposa con il messaggio che noi vogliamo dare. Cioè, noi
vogliamo trasmettere una Messa?, vogliamo far partecipare gli spettatori ad un evento
di carattere spirituale? Dobbiamo imparare il 3D per questo. Quindi, non solo cercando
la spettacolarità, cercando di dire che siamo i più bravi, perché siamo quelli che
usano le tecnologie più avanzate, ma usando lo strumento tecnologico per la nostra
missione, per la comunicazione profonda dei contenuti di cui noi siamo portatori al
servizio del pubblico".
Al regista Italo Moscati, il compito di
ordinare i materiali, intrecciando per la prima volta le immagini in 2D della vita
del Papa con quelle in 3D riprese nella Città del Vaticano, a Roma e a Cracovia:
“Il
3D è sempre una dimensione di effetti speciali. Ho dovuto inventare un modo diverso
di fare il 3D: cercare la dimensione spirituale, religiosa, del Papa attraverso l'evocazione
della sua vita. Ecco, ho cercato un’intimità con questo personaggio. Lo chiamo ‘personaggio’
perché in un film si diventa personaggi. Ma io ho cercato di farlo dimenticare come
personaggio, anche se ho cominciato da lì per andare a esplorare attraverso le sue
parole, e le emozioni che in qualche modo anche la musica crea in rapporto alle immagini,
il senso di un’operazione che è comunque un’operazione di ricerca, sia per quanto
riguarda le immagini che per i sonori. E che, comunque, anche se fossero state immagini
note, trovassero nel modo del racconto una novità. Il narratore deve stare da un lato,
deve mostrare, raccontare, senza prevaricare, cercando in qualche modo di trovare
quella verità di una cronaca che però sia evocativa”.
Soddisfazione in
casa Rai. Luigi Rocchi, direttore Strategie tecnologiche:
"Facciamo
tesoro di questo rapporto di collaborazione che si è inaugurato proprio con padre
Lombardi e che noi coltiviamo e sviluppiamo. Papa Benedetto ci ha stupito: la sua
presenza su Twitter, soprattutto adesso per i 40 giorni della Quaresima, danno un
importante segnale di grande attenzione alle nuove tecnologie e quindi un grande orientamento
di questi messaggi soprattutto verso i giovani. E’ un’occasione straordinaria per
la Rai e per le strategie tecnologiche di collaborare intensamente tutti insieme per
il grande messaggio che deriva".