Sud Sudan: appello di Msf per i profughi in fuga dal Sudan
Prima che inizi la stagione delle piogge è necessario incrementare l’assistenza umanitaria
a 80 mila rifugiati sudanesi nei campi in Sud Sudan in fuga dalla regione del Blue
Nile State, in Sudan, dove sono in corso combattimenti e bombardamenti. E’ l’appello
lanciato da Medici Senza Frontiere (Msf), che sta rispondendo all’emergenza umanitaria
lungo la frontiera tra Sudan e Sud Sudan con 50 operatori internazionali e 180 locali.
Da novembre - riporta l'agenzia Sir - 80 mila rifugiati hanno trovato rifugio in una
remota e arida regione del Sud Sudan, nei campi di Doro e Jamam. Ma è un ambiente
difficile, dove la loro capacità di sopravvivenza è messa a dura prova. “Questi rifugiati
possono contare ormai solo sull’assistenza umanitaria, visto che questa zona è senza
acqua e senza cibo”, dichiara Julien Matter, coordinatore dell’emergenza per Msf.
“Il numero dei rifugiati che fuggono qui è cresciuto ben al di sopra di ogni previsione
e in un luogo così remoto sarà una sfida enorme quella di portare ciò che è necessario
per sopravvivere, sia ora sia durante l‘imminente stagione delle piogge”. Anche oggi,
vengono distribuiti meno di 8 litri di acqua al giorno, molto al di sotto dello standard
minimo previsto nei campi rifugiati, pari a 15-20 litri al giorno. “Prima dell’inizio
delle piogge - chiede Msf - è urgente garantire loro acqua, cibo, ripari”. (R.P.)