India: violenze di estremisti indù contro una ragazza convertita al cristianesimo
Rekha è un ragazza che alcuni mesi fa ha scoperto il messaggio di Gesù Cristo e l’ha
abbracciato nella sua vita. La sua conversione, però, non è stata accettata dai suoi
genitori, di fede indù, e da altri membri della comunità del suo villaggio, Nutangram,
nei pressi di Calcutta, nello Stato indiano del Bengala occidentale. E così, informano
fonti locali dell'agenzia Fides, il 12 marzo scorso Rekha è stata picchiata ed espulsa
dalla sua casa e dal villaggio solo a causa della fede cristiana. Secondo il racconto,
alcuni mesi fa Rekha ha partecipato a una celebrazione liturgica presso la “Khodaejamat
Church”, comunità cristiana protestante, e il suo cuore è stato toccato dalla grazia
e dalla fede. Da allora frequenta regolarmente le funzioni religiose e il suo amore
per Gesù è cresciuto. Il fatto è stato criticato dai familiari che l’hanno rimproverata
e malmenata, senza riuscire comunque a distoglierla. Rekha infatti, non ha voluto
cedere alle pressioni. Per questo l’hanno cacciata, e ora la ragazza ha trovato ospitalità
presso una famiglia cristiana. “La storia è sintomo di come le conversioni al cristianesimo
siano malviste e anche impedite nella società indiana” nota una fonte di Fides in
India. Incidenti che riguardano il tasto sensibile della “conversione” continuano
a verificarsi: il 4 marzo, in Karnataka, la polizia ha arrestato un Pastore battista,
K. Manohar, dopo che alcuni estremisti indù avevano fatto irruzione in un assemblea
di culto, picchiando i fedeli e accusandoli di “ conversione forzate e fraudolente”.
Il Pastore è stato percosso e portato alla stazione di polizia di Ankola. Dopo alcune
ore è stato rilasciato perché trovato innocente. (R.P.)