Congo: progetto Caritas per le vittime dell'Esercito di resistenza del signore
La Caritas ha avviato un progetto di reintegrazione in favore di più di 28.000 vittime
delle violenze dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra) a Bondo e Butu, nel distretto
di Bas-Uele della Provincia Orientale, nel nord-est della Repubblica Democratica del
Congo. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari
(Ocha), il progetto mira a migliorare la sicurezza alimentare, permettendo di rilanciare
l’agricoltura, attraverso la fornitura di attrezzature e sementi, nonché di migliorare
l'accesso ai mercati attraverso la riattivazione di 84 km di strade. Secondo i dati
dell’Ocha, dall’inizio del 2012 oltre 3.000 persone sono state costrette a sfollare
a seguito di attacchi dell’Lra nei distretti di Bas-Uele e Haut-Uele. Dall’inizio
dell’anno l’Lra ha condotto una ventina di attacchi nell’area, l’ultimo risale all’8
marzo scorso, con una persona uccisa e 17 rapite. L’Lra è balzato alle cronache mondiali
grazie ad un video diffuso su Internet, intitolato “Kony 2012”, realizzato dalla Ong
americana “Invisible Children”. Joseph Kony è il leader dell’Lra, ricercato dal 2005
dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità. L’Lra in particolare
è tristemente famosa per i rapimenti di civili perpetrati durante gli assalti ai villaggi.
Il gruppo, originario del Nord Uganda, ha esteso la sua zona d’azione al nord-est
della Repubblica Democratica del Congo e ad alcune aree del Sud Sudan e della Repubblica
Centrafricana. Secondo i dati dell’Ocha e dell'Unhcr (Alto Commissariato Onu per i
Rifugiati), dal 2008 gli attacchi dell’Lra nella Rdc hanno causato lo sfollamento
interno di 320.000 persone, mentre circa 30.000 cittadini congolesi hanno cercato
rifugio nella Repubblica Centrafricana e nel Sud Sudan. (R.P.)