Censis: la famiglia è il valore più importante per gli italiani
La famiglia si conferma al centro degli interessi degli italiani. E’ quanto sostiene
la ricerca del Censis intitolata “I valori degli italiani” presentata ieri a Roma.
All’evento, nell’ambito del 150esimo dell’unità d’Italia, c’era per noi Eugenio
Bonanata:
Fine dell’individualismo
e riscoperta delle relazioni, a cominciare dalla famiglia che risulta il valore più
importante per il 65% degli italiani. Sentiamo il presidente del Censis Giuseppe
De Rita:
“La famiglia si conferma il perno, perché è quello che resta
all’individuo che ha esaltato se stesso e si ritrova solo, al punto di dirsi: che
cosa ho intorno? La cosa più importante che vedo – che almeno vedo fisicamente – è
la famiglia. Tanto è vero che il valore più sentito è la famiglia di nascita, quindi
proprio il nucleo fondante”.
La ricerca, che si basa sui risultati di un’indagine
analoga condotta 20 anni fa, segnala che dal 2000 i matrimoni sono diminuiti del 23
per cento, sebbene il 76 per cento degli italiani ritenga che il matrimonio sia un
vincolo da rispettare e il 56 per cento che dia più sicurezza alla coppia. Questa
tendenza – come è noto – deriva anche dalla crisi economica. Tuttavia, l’analisi insiste
sullo spostamento dell’interesse collettivo dall’"io" al "noi":
“Questo
primato del soggetto è finito nel senso che non può dare più di tanto. E che si fa
dopo la crisi del soggetto? Si ritorna a guardarsi intorno, a fare un discorso 'con':
con la famiglia, con gli amici, con gli stranieri, con i turisti, non puoi più vivere
da solo”.
Dunque, il tramonto dell’individualismo, che ha caratterizzato
la società italiana nei decenni scorsi, apre le porte a nuovi valori imperniati sull’altro,
sulla relazione e sulla responsabilità come la qualità della vita, la tradizione religiosa
e l’amore per il bello:
“I valori della comunità, della vita in comune,
della qualità della vita, della stessa bellezza, dello stesso rapporto con il territorio,
della convivialità… Naturalmente, un ciclo di valori ha bisogno di 15.-20-30 anni
per affermarsi. La stessa soggettività ha avuto bisogno di 30 anni per diventare così
forte e oggi in fondo sta scadendo. Per il prossimo ciclo ci vorranno almeno una quindicina
d’anni”.