A Roma le vite dei Santi lette da attori professionisti
La chiesa romana di Santa Maria della Vittoria, scrigno della berniniana "Estasi di
Santa Teresa", torna ad ospitare nei lunedì di Quaresima la manifestazione “Ritratti
di Santi”. Attori professionisti come Giulio Base, Claudia Koll e Vincenzo Bocciarelli
propongono al pubblico le vite esemplari di uomini e donne di fede di ogni tempo,
tratte dagli scritti di padre Antonio Maria Sicari. L'iniziativa del Movimento ecclesiale
carmelitano prende il via oggi con la vita del servo di Dio Rosario Livatino, il
giudice “ragazzino” ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990, che Giovanni Paolo II
ha definito “Martire della giustizia e indirettamente della fede”. Legge Giulio
Base. Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. – La cosa
che mi ha colpito di più nel racconto di quest’uomo, che ancora non è santo ma che
è avviato verso quella strada, è che lui, tutte le mattine, prima di andare in tribunale,
prima di giudicare il prossimo - che credo sia sempre una cosa sempre difficile -
entrava in una chiesa, si metteva davanti al Santissimo Sacramento e per ore lo contemplava
in silenzio come a cercare di poter essere il più vicino possibile, anche nella propria
professione, alla Verità. La vita di questo giudice nel mirino della mafia è stata
un percorso "cristico", se vogliamo: ha seguito i suoi ideali fino alla morte, non
venendo mai meno a quelli che erano i suoi principi.
D. – Giulio Base, ogni
prestazione artistica richiede una preparazione. Che cosa cambia quando un attore
si prepara a leggere la vita di un Servo di Dio, di un Beato, di un Santo, all’interno
di uno spazio sacro?
R. – Per quanto mi riguarda, lo ritengo un grandissimo
privilegio. Quando sono a contatto con tali meraviglie come appunto una statua del
Bernini, conosciuta in tutto il mondo, in una chiesa così bella, ad affrontare argomenti
che sono così vicini a quella che è la colonna vertebrale della mia vita, mi accorgo
che non solo faccio il mio mestiere e mi diverto, ma gli spettatori hanno quasi gratitudine
per quello che manifesto ed esprimo: questa è una grande soddisfazione.
D.
– Quanto è importante la fede nella sua attività professionale?
R. – Io cerco
di non dimenticare mai il Padre Eterno sia che io stia affrontando letture come quelle
dei Ritratti di Santi, sia quando faccio film più di disimpegno, di intrattenimento,
che non hanno necessariamente come fulcro le parole del Vangelo. Lo tengo sempre
presente, Lo tengo sempre con me, cerco di manifestarLo in famiglia… Non mi ricordo
un pasto a casa nostra dove non si dica una preghiera prima di cominciare a mangiare…
Credo la fede che sia la colonna della mia esistenza o almeno provo a far sì che così
sia. (bf)