Pakistan. Fuorilegge il maggiore gruppo estremista islamico: la Chiesa plaude
Il governo del Pakistan ha dichiarato fuorilegge il maggiore gruppo estremista islamico
del Paese: il gruppo “Ahle Sunnah Wal Jamaat”, noto anche come “Sipah-e-Sahaba (Ssp)
(“Soldati dei Compagni del Profeta”), è ritenuto vicino ad Al Qaeda ed è responsabile
di eccidi, sequestri atti terroristici in diverse parti del Paese. Secondo padre Mario
Rodrigues, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan, “si
tratta di un buon inizio, un passo avanti nella lotta al terrorismo e all’estremismo,
che deve essere una priorità nell’agenda di governo. Il governo, con questa mossa,
mostra un sforzo in questa lotta, ma molto resta da fare: non si può cantare vittoria.
Terroristi ed estremisti restano all’interno del Paese e sono molto forti. Questo
genera preoccupazione e pericoli per l’intera società”. Secondo dati ufficiali, negli
ultimi anni, le vittime del terrorismo in Pakistan sono oltre 30mila. Padre Mario
- riporta l'agenzia Fides - ricorda anche i sequestri, moltiplicatisi negli ultimi
mesi, che hanno preso di mira cooperanti e operatori umanitari stranieri. Di recente
sono stati rapiti a Multan l’italiano Giovanni Lo Porto e il tedesco Bernd Johannes
dell’Ong tedesca “Welthungerhilfe”, un operatore umanitario kenyano in Sindh e un
inglese della Croce Rossa a Quetta. “Gli operatori umanitari occidentali – spiega
– sono un bersaglio preferito, in quanto i terroristi sperano di ottenere riscatto,
sanno di avere visibilità assicurata e, inoltre, lanciano un messaggio minatorio all’Occidente,
alla sua presenza in Pakistan e ai suoi valori, fra i quali anche l’identità cristiana”.
Padre Mario afferma: “Come ministri della Chiesa non ci sentiamo sotto tiro, sono
più a rischio gli operatori sociali cristiani, in quanto falsamente accusati di fare
proselitismo presso i musulmani destinatari dell’assistenza”. A Karachi, infatti,
sono stati sequestrati nei giorni scorsi due operatori umanitari cristiani pakistani,
in un ospedale cristiano. “Nella lotta al terrorismo – conclude – non si può certo
abbassare la guardia: la società vuole una nazione libera dall’odio e dall’estremismo”.
(R.P.)