2012-03-10 07:37:11

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


Nella terza Domenica di Quaresima, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù, avvicinandosi la Pasqua dei Giudei, scaccia i mercanti del Tempio. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù:

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Giovanni nel Vangelo narra tre pasque di Gesù, i Sinottici una sola, l’ultima. E questa prima Pasqua, secondo Giovanni, è caratterizzata da questa scena violenta nel recinto del Tempio. Gesù picchia qua e là con una frusta, butta all’aria i tavoli dei cambiavalute e rimprovera con audacia: è preso da furia per una profanazione così massiccia della casa di preghiera. La reazione dei capi è di stizza e di sfida: come si permette di fare cose simili? Ma una parte della gente resta affascinata e vorrebbe mettersi al suo seguito. Gesù però diffida dell’entusiasmo improvvisato, e non da peso alla loro simpatia. Diverse le cose per i discepoli: è come se inseguissero il significato vero di quei gesti. Capiranno dopo la risurrezione, alla luce delle Scritture, che si trattava di zelo vero per la causa di Dio. E quella frase sul tempio da distruggere e ricostruire faceva riferimento piuttosto alla sua persona, tempio nuovo del vero culto. Siamo chiamati ad essere un tempio di pietre vive: non profaniamo la nostra identità mescolando profumo di incenso e tintinnare di soldi, affari equivoci e riti pii.







All the contents on this site are copyrighted ©.