Il Papa alla Penitenzieria Apostolica: la nuova evangelizzazione parte anche dal Confessionale
La Confessione sacramentale è via per la nuova evangelizzazione: è questo il cuore
dell’intervento del Papa, in Aula Paolo VI, rivolto ai partecipanti al Corso su Foro
interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Ai circa 1.300 presenti, accompagnati
dal penitenziere maggiore, il cardinale Manuel Monteiro de Castro, Benedetto XVI ha
chiesto un rinnovato coraggio pastorale nella pedagogia delle comunità cristiane per
proporre la pratica del Sacramento della Riconciliazione. Il servizio di Debora
Donnini:
Il legame
fra la Confessione sacramentale e la nuova evangelizzazione: su questa unione si snoda
il discorso del Papa ai partecipanti al Corso promosso dalla Penitenziaria Apostolica.
Prima di tutto, afferma, “la nuova evangelizzazione trae linfa vitale dalla santità
dei figli della Chiesa, dal cammino quotidiano di conversione personale e comunitaria
per conformarsi sempre più profondamente a Cristo”.Tramite la confessione,
ilpeccatore pentito “abbandona l’uomo vecchio per rivestirsi dell’uomo nuovo”
e dunque “solo chi si è lasciato profondamente rinnovare dalla Grazia divina, può
portare, in se stesso, e quindi annunciare la novità del Vangelo”. La reale conversione
dei cuori “è il motore di ogni riforma e si traduce in vera forza evangelizzattrice”.
Benedetto XVI ribadisce quindi l’appello di Giovanni Paolo a “un rinnovato coraggio
pastorale”, perché “la quotidiana pedagogia delle comunità cristiane sappia proporre
in modo suadente ed efficace la pratica del sacramento della Riconciliazione”. Nella
nuova evangelizzazione e nel Sacramento della Penitenza, aggiunge Benedetto XVI, bisogna
far riscoprire il volto di Cristo “come colui nel quale Dio ci mostra il suo cuore
compassionevole”:
“In un’epoca di emergenza educativa, come la nostra,
in cui il relativismo mette in discussione la possibilità stessa di un’educazione
intesa come progressiva introduzione alla conoscenza della verità, al senso profondo
della realtà, quindi come progressiva introduzione al rapporto con la Verità che è
Dio, in tale epoca i cristiani sono chiamati ad annunciare con vigore la possibilità
dell’incontro dell’uomo di oggi e Gesù Cristo, in cui Dio si è fatto così vicino da
poterlo vedere e ascoltare”.
Il Sacramento della Penitenza aiuta, quindi,
a volgere lo sguardo a Dio perché entri nella nostra vita:
“La certezza
che Dio è vicino e nella sua misericordia attende l’uomo, anche quello coinvolto nel
peccato, per guarire le sue infermità con la grazia del Sacramento della Riconciliazione,
è sempre una luce di speranza per il mondo”.
Chi si rivolge al Sacramento
della Confessione sperimenta in se stesso il desiderio di cambiamento. Ai sacerdoti
il Papa ricorda quindi che sono “protagonisti di tanti possibili nuovi inizi” dei
penitenti che si accosteranno alla Confessione, tenendo presente che il significato
di ogni novità “non consiste tanto nell’abbandono o nella rimozione del passato, quanto
nell’accogliere Cristo” capace di “illuminare tutte le zone d’ombra”:
“La
nuova evangelizzazione, allora, parte anche dal Confessionale! Parte cioè dal misterioso
incontro tra l’inesauribile domanda dell’uomo, segno in lui del Mistero Creatore,
e la Misericordia di Dio, unica risposta adeguata al bisogno umano dell infinito”.
“Se
la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione sarà questo, - aggiunge - se
in essa i fedeli faranno reale esperienza di quella Misericordia che Gesù di Nazaret,
Signore e Cristo, ci ha donato, allora diverranno essi stessi testimoni credibili
di quella santità, che è il fine della nuova evangelizzazione”. E tutto questo, se
è vero per i fedeli laici, acquista ancora maggiore rilevanza per i sacerdoti, ricorda
Benedetto XVI: il ministro del Sacramento collabora all’evangelizzazione rinnovando
per primo la coscienza del bisogno di accostarsi al perdono sacramentale, perché
“si rinnovi l’incontro con Cristo”. “Chi vi incontra – è l’augurio del Papa – (…)
possa proclamare “abbiamo incontrato il Messia”. In questo modo ogni confessione “rappresenterà
un passo in avanti della nuova evangelizzazione”.