2012-03-09 15:17:39

Crisi economica: Grecia salvata dallo "swap". Ora via libera agli aiuti europei


"L'adesione allo swap ha superato l'85%". A comunicarlo il ministero delle finanze di Atene. Una volta ratificato l'accordo le istituzioni internazionali potranno dare il via libera alla seconda tranche di aiuti da 130 miliardi senza i quali il Paese sarebbe entrato in default. Ma cosa è uno swap? Salvatore Sabatino lo ha chiesto all’economista Gianfranco Viesti, dell’Università di Bari:RealAudioMP3

R. – E’ uno scambio. I creditori danno indietro i loro titoli e non li incassano più, in cambio ne ricevono altri che però hanno un valore più basso, una scadenza più lunga e interessi più contenuti. Quindi, ci perdono i creditori ma è l’unico modo per salvare la vita al debitore, altrimenti gli rimarrebbe in mano solo carta straccia.

D. – Questa è una modalità che fa emergere quello che era realmente il rischio di default del Paese …

R. – Certo: così il Paese non fallisce, perché sono formalmente i creditori che accettano questo scambio. Se si fosse arrivati al fallimento con un “non ti pago e basta”, tutto ciò avrebbe avuto conseguenze a catena. Così invece viene fatta una specie di transazione.

D. – Chi è che viene effettivamente a perderci?

R. – Soprattutto chi ha guadagnato tantissimi interessi comprando quei titoli greci, sapendo che erano a rischio. Quindi, prevalentemente il sistema bancario, soprattutto quello francese e tedesco rispetto a quello degli altri Paesi, e i grandi investitori che avevano questi titoli.

D. - A questo punto la Grecia può dirsi salva?

R. – Abbiamo fatto metà dell’opera, ora dobbiamo fare l’altra metà. La metà fatta è quella di mettere un po’ in sicurezza il bilancio e quindi far sì che le autorità greche abbiano i soldi per pagare gli stipendi e per tenere in vita il Paese. Non si va però da nessuna parte se non c’è crescita economica, in Grecia come nel resto d’Europa. Con la mano destra quindi abbiamo frenato i pericoli, ora con la mano sinistra dobbiamo agire per rilanciare le attività.

D. – Salvare la Grecia, quanto garantisce una sicurezza maggiore per l’intera Europa?

R. – Questo risultato, che non era scontato, è buono perché la circostanza più preoccupante di tutta questa crisi è appunto il contagio, cioè il fatto che passi da un Paese all’altro senza necessariamente che questo sia nazionale. E’ come quando tutti si spaventano e cominciano a correre all’impazzata. Abbiamo messo un punto ma non siamo ancora salvi. Guardandoci indietro è un buon risultato, ma siamo ancora a metà dell’opera.

D. – Più fonti dicono che il picco della crisi economica è superato. E’ veramente così o c’è un pericolo che si arrivi ad un nuovo allarme?

R. – Ahimé, nel picco ci siamo! Soprattutto in Italia abbiamo una forte recessione, ora avremo anche gli effetti dei tagli ancora del governo Berlusconi e dell’aumento delle tasse del governo Monti. Questo 2012 è duro, molto duro. Certamente, quello che conta in economia è guardare avanti alle prospettive che ci sono. In Europa, ma anche in Italia, circola un po’ di ottimismo sul fatto che a fine d’anno le cose possano migliorare, però la strada è molto lunga. Bisogna tenere ben salda la situazione nel corso di tutto quest’anno. (cp)







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