2012-03-06 15:03:39

Violenza in Nigeria: 45 vittime in scontri interetnici


Ancora sanguinose violenze in Nigeria: 45 persone tra cui donne e bambini hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, nello Stato federato centrale del Beneu, dove sono stati dati alle fiamme centinaia di ettari di terreno. Secondo testimoni si tratterebbe di scontri interetnici tra la tribù dei Tiv e quella dei Fulani che vivono nella regione, ma non si esclude la mano della setta radicale islamica dei "Boko Haram". Per un commento, Cecilia Seppia ha sentito Massimo Alberizzi esperto di questioni africane del "Corriere della Sera":RealAudioMP3

R. – Questo sembra essere diverso dai precedenti attacchi. In realtà, sembra essere veramente un attacco interetnico, dovuto ad interessi economici. Infatti, i Fulani sono dei pastori nomadi che popolano il Nord di questi Paesi: della Nigeria, del Ghana, della Costa d’Avorio, arrivando fino in Mauritania. Essendo pastori sono sempre alla ricerca di nuovi pascoli. A Sud ci sono i musulmani, ma non sono in maggioranza, ci sono anche molti Fulani che sono cristiani e altrettanto i Tiv, che però sono invece dei contadini.

D. – Potrebbe esserci, comunque, una violenza aizzata dalla setta radicale islamica dei "Boko Haram", anche questa volta, o è da escludere a priori?

R. – No, non si può mai escludere niente e mai confermare niente se non ci sono prove, in effetti. Devo dire che non sembra che ci siano, proprio perché queste due etnie non sono omogenee, religiosamente parlando. Quindi sarebbero molto difficili scontri aizzati dai "Boko Haram". Però c’è da dire anche che gli scontri si possono aizzare non solo per motivi religiosi...

D. – E' pur vero che nel Paese c’è il caos totale: la gente ha paura, dal Nord sta fuggendo verso il Sud, quindi questo attacco odierno si aggiunge ad una situazione già grave, che fa quasi gioco forza ai miliziani di "Boko Haram"?

R. – Sì, certo, ma direi che storicamente è una storia che viene da lontano. Questo Paese ricchissimo ha 120 milioni di abitanti, la distribuzione delle ricchezze non è equa e pochissime famiglie si impadroniscono della ricchezza; la gente sta male, è povera ed è sempre in condizioni di povertà estrema. A questo punto c’è uno scontro che può prendere la religione come pretesto. Anche i "Boko Haram" sfruttano, utilizzano la religione. Le classi più diseredate, infatti, sono sensibili a quello che dice "Boko Haram", le promesse che fa, le promesse anche dopo la morte. Quando uno è disperato ovviamente si comporta disperatamente e cerca in qualche modo di uscire dal suo stato di disperazione. (ap)







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