2012-03-06 13:47:28

Usa-Israele: strategie allo studio per fermare il nucleare iraniano


Pieno sostegno degli Stati Uniti a Israele contro la minaccia dell’Iran di dotarsi dell’arma atomica. E’ quanto è emerso ieri dall’incontro a Washington tra il presidente americano, Obama, e il premier israeliano, Netanyahu. Ma a fronte di questo generico appoggio, il capo della Casa Bianca e il leader ebraico hanno messo in luce evidenti diversità nella strategia da adottare contro la Repubblica islamica. Intanto, Teheran stamani ha dato l’assenso agli osservatori dell’Aiea, l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica, a visitare il sito nucleare di Parchin. Dopo l’incontro di Washington, come potrà cambiare l’atteggiamento di Stati Uniti e Israele nei confronti dell’Iran? Giancarlo La Vella ne ha parlato con Paolo Mastrolilli, americanista de La Stampa, raggiunto telefonicamente a New York: RealAudioMP3

R. - Adesso, la questione fondamentale è capire quali siano le “red lines”, i confini che praticamente l’Iran non deve oltrepassare per evitare che scatti un’azione militare. Da questo punto di vista, Stati Uniti e Israele sembrano avere ancora delle posizioni diverse: Washington pensa che le sanzioni economiche e la pressione diplomatica possa ancora avere un effetto per convincere gli iraniani a cercare di non costruire l’arma atomica, mentre per gli israeliani è importante che l’Iran non arrivi neanche alla condizione di poterla costruire. E’ su questa divergenza che si gioca il rapporto fra Stati Uniti e Israele sulla questione e gli sviluppi futuri su questa crisi.

D. - Un eventuale attacco armato nei confronti dell’Iran non sarebbe un passo eccessivo di fronte alla mancanza di una prova provata che la Repubblica islamica stia realmente utilizzando il nucleare a scopi militari e non civili, come invece ha sempre affermato?

R. - Questa probabilmente è la questione fondamentale che divide ancora gli Stati Uniti e Israele. Ma, naturalmente, anche per Washington un Iran in possesso dell’arma atomica non è accettabile e quindi, se l’amministrazione Obama arrivasse alla conclusione, attraverso il lavoro della sua intelligence, che effettivamente l’Iran ha deciso di procedere con la costruzione della bomba atomica - che è in grado di farlo e che lo sta facendo - probabilmente a quel punto anche per gli Stati Uniti un intervento militare - se la diplomazia fallisse nel cercare di impedire questo sviluppo - diventerebbe inevitabile. (mg)








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