Senegal: in Quaresima il cardinale Sarr chiede preghiere per il Paese
“Viviamo una Campagna di conversione personale e aiutiamo le nostre famiglie, le nostre
comunità sacerdotali e religiose, le nostre comunità di base e le nostre comunità
parrocchiali, a percorrere questo stesso cammino di conversione che ci conduce alle
gioie della vittoria pasquale”: è quanto scrive in una lettera indirizzata a sacerdoti,
religiosi e laici il cardinale Theodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar, in Senegal,
esortando a vivere seriamente il tempo di Quaresima, come itinerario di fede e momento
favorevole di rinnovamento. Il porporato invita in particolare ad avere attenzione
alle necessità dei bisognosi, a praticare una carità attiva e a vivere bene il sacramento
della riconciliazione. A tal proposito l’arcivescovo di Dakar chiede ai sacerdoti
di spiegare chiaramente ai fedeli la gravità dell’aborto e dell’apostasia, avendo
misericordia per quanti manifestano pentimento e il desiderio di ritrovare la comunione
ecclesiale. Sulla situazione attuale del Paese il porporato chiede preghiere”ogni
giorno, per la pace degli spiriti e dei cuori, la pace sociale e la pace nel Casamance”.
“Continuiamo ad operare, secondo le differenti maniere possibili, per svegliare ed
educare le coscienze ad una cittadinanza responsabile” aggiunge il cardinale Sarr
che ringrazia anche i responsabili e i membri della Commissione interdiocesana Giustizia
e Pace e gli Scout e le Guide del Senegal per la campagna di sensibilizzazione portata
avanti per le recenti elezioni presidenziali e per il loro impegno come osservatori
durante le votazioni. Infine il porporato esorta tutti i sacerdoti “a guardarsi da
qualunque presa di posizione partigiana in pubblico, e ad evitare qualunque proposito
che si allontani dalla comunione con la parola pubblica dei vescovi”. “Invito tutti
i sacerdoti – conclude il cardinale Sarr – a rendere testimonianza alla riconciliazione
e alla giustizia attraverso la loro vita, e ad impegnarsi in una vera educazione del
Popolo di Dio alla giustizia, all’unità e alla pace”. (T.C.)