2012-03-06 15:08:25

Nei cinema, l'ultimo film di Verdone "Posti in piedi in Paradiso"


Carlo Verdone sbanca i botteghini italiani nell’ultimo fine settimana con la sua commedia “Posti in piedi in Paradiso”: un perfetto equilibrio e una grande umanità per raccontare tre difficili storie familiari con tre padri separati protagonisti e ancora una volta dare speranza ai giovani e alla società. Il servizio di Luca Pellegrini:RealAudioMP3

Sono tre padri poveri e soli, una separazione alle spalle più o meno dolorosa, un futuro incerto tra espedienti, contrasti con i figli e con le ex-mogli, nessuna certezza professionale. Insomma, sbarcano quotidianamente il lunario, ma non sanno che ne sarà della loro vita. Carlo Verdone è in gran forma: dirige una commedia che rispecchia le sue preoccupazioni di italiano e di padre, affronta problematiche sociali molto delicate, lo fa con il sorriso, ma senza risparmiare anche una velata tristezza. Abbiamo chiesto all’attore e regista perché un film in cui i protagonisti sono i padri separati:

R. - Questo tema mi sembrava un tema molto attuale, mi sembra un’emergenza sociale grossa, un tema importante che creava, che ha creato, una categoria di nuovi poveri. Penso, però, che la commedia si esalti anche, in qualche modo, quando trova un tema forte, delicato. Ricordiamo sempre delle commedie del passato, dei nostri grandi autori del passato che hanno dato il meglio di loro stessi raccontando certe tragedie meglio di alcuni film drammatici. Quindi la commedia, se chiaramente scritta bene, diretta bene, interpretata bene può lasciare un buon segno.

D. - Nonostante i rapporti compromessi, sono i figli ad aiutare i padri, a dar loro una speranza…

R. - Sì e questo si nota soprattutto nella parte finale del film, quando ad un certo punto a tenere la mano ai padri in momenti di difficoltà ci sono proprio loro, i figli, che stanno accanto ai loro padri, quasi a dire che in un momento di grande Sos chi c’è accanto a loro? Ci sono loro. Questo per me significava quasi un affidare un futuro a loro; come a dire che tutto è in mano alle nuove generazioni che, fra l’altro nel mio film, sono rappresentate in maniera molto più matura dei loro padri e delle loro madri, quasi a non voler ripercorrere gli stessi errori che hanno fatto loro.

D. - Nei suoi film la vita quotidiana è raccontata con i toni sorridenti della commedia…

R. - Dietro una risata, c’è una tragedia; dietro a una tragedia, c’è anche un lato ironico, certo non sempre… Quindi è così: se io racconto la vita, se io racconto la realtà, la quotidianità non posso fare a meno di non notare che c’è anche un altro aspetto che non è tanto divertente…

D. - Come artista e come padre, cosa teme oggi?

R. - Io oggi sono molto preoccupato come padre, però ho due ragazzi pieni di motivazioni, con grande senso etico della vita… Però come vedo questa situazione? Mi fanno tenerezza, ma mi fa anche rabbia, perché questi ragazzi sono preparati e quindi questo è un tema che mi colpisce, perché li vedo con tanto entusiasmo, ma poi la vita gli riserva magari il nulla… Io mi auguro che questo periodo passi al più presto, perché io farò sempre il tifo per le nuove generazioni, sempre! Noi abbiamo dato, gli abbiamo in qualche modo passato il testimone: adesso sta a loro. (mg)







All the contents on this site are copyrighted ©.