Cile: la Chiesa invoca il dialogo tra popolazione di Aysén e governo
“Aysén si sveglia più preoccupata che mai, perché siamo convinti che ancora una volta,
come è successo continuamente in tutti questi giorni, siamo stati ingannati dalle
parole e dalle azioni del governo, e ciò accende sempre di più gli animi” ha detto
sabato scorso, parlando ad una radio locale, il vescovo di Aysén, mons. Luis Infanti.
La popolazione locale è esasperata dalla mancanza di risposte da parte dello Stato,
alle sue richieste di infrastrutture, sussidi per la piccola e media impresa, migliori
condizioni di lavoro tanto da bloccare la principale via d’accesso all’abitato con
conguenti scontri con la polizia. Dalla sede centrale del governo si è detto ancora
una volta che si tornerà al dialogo solo quando saranno completamente liberate dai
manifestanti le vie principali della regione. Nella nota inviata all'agenzia Fides,
si leggono anche altre parole di mons. Infanti: "Vorrei inquadrare tutta la situazione
secondo una chiave politica, nel senso che il governo vuole dare il segnale di poter
governare in una regione che adesso è in-governata. In questo momento le autorità
non hanno assolutamente alcun potere nella regione, c'è una sfiducia totale in loro.
Chi comanda in questo momento è il popolo ed i suoi capi". Interpellato sull'arrivo
nella zona del ministro dell'Energia, Rodrigo Alvarez, il vescovo ha detto: “era venuto
per sbloccare il problema, ma non vedo ‘i pieni poteri’ con cui diceva di essere venuto.
Tutto è gestito secondo una visione politica da Santiago, dalla leadership del governo,
e mi sembra - cosa che non posso confermare perché non c'è dialogo – che si tratti
di una strategia per prendere ancora più tempo prima di dare una risposta un po' più
consistente di quella annunciata finora alle richieste della gente di Aysén. Se ci
sono le intenzioni per risolvere il problema, non riesco a capire come mai non ci
sia questa capacità di rispondere con la ragione, e spero non con la forza, alle richieste
della regione fatte da anni”. Secondo le ultime agenzie di stampa, dopo una riunione
urgente nella quale il Presidente del Cile ha incontrato il Comitato politico per
valutare il conflitto, il governo centrale sembra sia intenzionato ad applicare lo
stato d’emergenza nella zona. L’applicazione della “Legge di Sicurezza dello Stato”
a causa del blocco delle strade principali, sarà solo un problema in più nella zona
di conflitto. Il Movimento Sociale di Aysén vuole mantenere un blocco parziale, fino
a vedere i risultati delle iniziative promosse dal governo. (R.P.)