Giornata di sensibilizzazione per la domenica senza lavoro
Si celebra oggi la Giornata di sensibilizzazione sul valore della domenica come giorno
non-lavorativo, promossa dalla European Sunday Alliance, l'Alleanza europea per la
domenica, un coordinamento di diverse realtà del quale fa parte anche la Commissione
degli Episcopati delle Comunità Europee. Fausta Speranza ha intervistato Johanna
Touzel, dell’ufficio stampa dell’Alleanza:
R. – The European
Sunday Alliance was created one year ago … L’Alleanza europea per la domenica (European
Sunday Alliance) è stata creata un anno fa per tutelare la domenica come il giorno
non-lavorativo in tutta Europa. Questo principio è alla base del modello sociale europeo,
che pone l’essere umano in primo luogo e non il consumismo né l’economia. Questo è
il giorno in cui le persone si ritrovano in famiglia, fare vita sociale, andare a
Messa se sono credenti, giocare a pallone se praticano uno sport … La domenica è un
giorno cruciale, perché è una giornata comune di riposo nella nostra società. E’ molto
importante sottolineare la necessità di avere un giorno comune di riposo, altrimenti
se ognuno ha un giorno diverso di riposo, la gente non si incontrerà mai. Ecco l’importanza
cruciale, ed è per questo che è stata istituita questa “alleanza”. A tutt’oggi, questa
alleanza ha avuto grande successo: infatti, molti sindacati di tutta Europa si sono
uniti a noi, insieme a molte Chiese di ogni denominazione e organizzazioni della società
civile … In questa giornata, in tutta Europa, sono stati promossi una serie di eventi
per richiamare l’attenzione dei politici ma anche dei cittadini sull’importanza della
domenica senza lavoro.
D. – La vostra attenzione – considerata la crisi occupazionale
- si rivolge anche a quanti non sono nella condizione di dire di “no” al lavoro domenicale
…
R. – Yes. Exactly. And this is a very unfair pressure on very modest workers,
… Sì, esattamene. E questa è una pressione molto scorretta nei riguardi di quei
lavoratori che non si possono permettere di dire di “no”, e proprio questi sono i
lavoratori che poi devono lavorare la domenica. (gf)