Ancora proteste dei No-Tav. Catricalà: no a referendum, andiamo avanti
Non si ferma la protesta del movimento No Tav contro la realizzazione della linea
ferroviaria Torino-Lione. Un folto corteo oggi ha attraversato la Valle Clarea e tagliato
il filo spinato che circonda il futuro cantiere. Dagli schieramenti politici la condanna
di ogni forma di violenza, ma il sottosegretario Catricalà ribadisce: abbiamo il dovere
morale e politico verso l’Europa di portare aventi il progetto. Il servizio di Cecilia
Seppia Il
governo non cambia rotta, ma neanche loro e dopo le manifestazioni di ieri sfociate
in disordini e violenze soprattutto a Roma, oggi la protesta dei no-Tav è partita
da Giaglione per arrivare alla Valle Clarea, l'area del futuro cantiere della ferrovia
ad alta velocità. Sul percorso principale, recinzioni presidiate dalle forze dell’ordine
in assetto antisommossa, ma i dimostranti hanno aggirato i blocchi passando per i
boschi. Le forze politiche condannano ogni forma di violenza ma l’Idv incalza: è doveroso
ascoltare i cittadini il governo sospenda i lavori. Abbiamo il dovere morale, civico
e politico di portare avanti il progetto sulla Tav per non essere allontanati dall’Europa
questa la risposta del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà
che ha assicurato: "non ci sarà nessun referendum ma continueremo il confronto con
le istituzioni". Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente, Corrado
Clini cheribadisce:"I rischi per il territorio sono stati minimizzati". Martedì
la visita a Torino del presidente della Repubblica Napolitano, i manifestanti hanno
chiesto un incontro con il capo dello Stato.