Senegal. La Chiesa presenta il rapporto degli osservatori alle presidenziali
Si terrà probabilmente il 18 marzo il ballottaggio per le presidenziali in Senegal:
a contendersi la poltrona di capo dello Stato saranno il presidente uscente, Abdoulaye
Wade, il suo ex primo ministro passato all'opposizione Macky Sall, e un altro ex premier,
Moustafa Niasse. Intanto, la Missione della Chiesa cattolica del Senegal ha presentato
nei giorni scorsi il suo Rapporto sul primo turno elettorale, svoltosi il 26 febbraio.
Composta dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace e dal Movimento nazionale degli
Scout del Senegal, la Missione ha messo in campo 850 osservatori nei 2771 seggi dislocati
in 30 dipartimenti del Paese. Nel Rapporto – pur plaudendo alla “maturità del popolo
senegalese” grazie alla quale le operazioni di voto hanno avuto un buon andamento
– la Missione mette in luce alcune criticità come la scarsa conoscenza, da parte di
alcuni addetti ai seggi, del codice elettorale o la mancanza di rappresentati dei
candidati in alcune sedi di voto. Inoltre, è stata notata una certa inesperienza nella
gestione delle diverse fasi del procedimento elettorale – ad esempio nello scrutinio
delle urne, nella redazione dei verbali e nella verifica dei voti espressi – insieme
ad alcuni tentativi di corruzione. In vista del ballottaggio, la Chiesa cattolica
esorta quindi al “rifiuto a qualunque ricorso alla violenza” e invita a “permettere
a ciascuno, secondo la propria coscienza, libera e responsabile”, di assolvere al
proprio dovere di cittadino. L’invito agli uffici ministeriali incaricati delle elezioni
è anche ad una migliore formazione del personale al fine di una gestione soddisfacente
dello scrutinio. “La Chiesa cattolica – afferma padre Alphonse Seck, segretario generale
della Commissione episcopale Giustizia e pace – partecipando come osservatore alle
elezioni, vuole contribuire alla costruzione della pace in Senegal, una pace che passa
attraverso elezioni libere, giuste e trasparenti”. Ricordando, infine, che la missione
della Commissione Giustizia e pace è quella di lavorare alla formazione delle coscienze
dei cittadini, aiutandoli a rispettare i diritti ed a combattere i mali della società,
padre Seck ribadisce la disponibilità della Chiesa cattolica a facilitare il dialogo
tra maggioranza ed opposizione, in caso di necessità. (T.C. - I.P.)