L'arcivescovo di Santiago di Cuba: la visita del Papa ci spronerà a essere generosi
nella carità
La prossima visita del Papa a Cuba animerà la Chiesa locale nella fede e la confermerà
nella speranza: così, in una Lettera pastorale, l’arcivescovo di Santiago di Cuba,
mons. Dionisio García Ibáñez, esprime i suoi auspici per il viaggio che Benedetto
XVI compirà nel Paese, dal 26 al 28 marzo. Il servizio di Isabella Piro:
“Ogni volta
che Benedetto XVI visita un Paese, una Chiesa particolare, compie una visita pastorale
per animare quella Chiesa nella fede, per confermarla nella speranza, per spronarla
ad essere generosa nella carità”: scrive così mons. García, ribadendo che il tema
centrale della prossima visita del Papa a Cuba è quello della carità. Perché, dice
il presule, “la carità, l’amore è l’unica virtù che può far comprendere che davvero
i cubani sono tutti fratelli”. Benedetto XVI sarà ricevuto come un capo di Stato,
scrive ancora mons. García, ma “il significato principale, fondamentale della sua
visita è quello pastorale”. Per questo incontro, quindi, ribadisce l’arcivescovo di
Santiago di Cuba, ciò che conta di più “è la preparazione spirituale”. Considerata
la coincidenza della visita pontificia con il tempo di Quaresima, aggiunge il presule,
tutti siamo invitati alla “conversione interiore, che ci chiama a desiderare di cambiare
il nostro cuore”. Per questo, l’arcivescovo cubano esorta la popolazione “ad essere
solidale e compassionevole con gli altri, a vivere la carità sapendo che ogni uomo
è nostro fratello in quanto figlio di Dio e che non possiamo mai restare indifferenti
di fronte alle sofferenze altrui”. In questo contesto, quindi, la visita del Papa
sarà “un’ulteriore grazia” ed oltre ai preparativi materiali, conclude mons. García,
“è fondamentale la preparazione interiore”. Infine, il presule rivolge un pensiero
alla Vergine della carità del Cobre, della quale ricorre l’Anno Giubilare, in occasione
dei 400 anni della scoperta della sua immagine.