2012-03-03 13:29:09

Iran: alle legislative in testa i fedelissimi di Alì Khamenei


Si sono svolte ieri in Iran le elezioni legislative. I dati sull’affluenza parlano di una partecipazione di circa il 64% degli aventi diritto. Per l’opposizione, che più volte ha fatto appello al boicottaggio, si tratta di dati falsati. E mentre affluiscono i primi risultati, appare molto probabile la vittoria in questa tornata elettorale del Fronte Unito, il partito vicino alla guida spirituale, Alì Khamenei. Giancarlo La Vella ha raccolto il commento di Ahmad Rafat, giornalista iraniano in Italia:RealAudioMP3

R. - In tutti questi 33 anni, la politica della Repubblica islamica è sempre stata, più o meno in ogni occasione elettorale, quella di metter fuori dalla struttura del potere volta per volta una parte delle forze che hanno partecipato alla rivoluzione islamica. In questa tornata è toccato ai riformisti. Questa è una politica che ha ridotto all’osso quella che è la struttura centrale del potere in Iran, che tuttavia rimane sempre divisa tra i sostenitori del presidente Ahmadinejad, che ha ancora un anno di mandato e probabilmente in questo parlamento non riuscirà ad avere una maggioranza, e i seguaci del leader supremo, l’ayatollah Khamenei, che a quanto pare saranno i vincitori di queste elezioni.

D. - Sullo sfondo di queste consultazioni la questione del nucleare, vissuta all’interno dell’Iran come elemento nazionalista fortemente aggregante, con preoccupazione invece fuori del Paese. Quali potranno essere i passi della comunità internazionale?

R. - Il sostegno alla politica nucleare tra la popolazione iraniana diminuisce anno dopo anno; nel senso che le sanzioni cominciano a pesare e a farsi sentire. Pertanto la popolazione prende le distanze dalla politica nazionalista di sostegno al nucleare, perché vede che il prezzo da pagare sta diventando sempre più alto. Che cosa può fare la comunità internazionale? A mio avviso, la comunità internazionale dovrebbe evitare un conflitto armato, perché un attacco dall’esterno potrebbe compattare la popolazione a sostegno del potere centrale, e invece dovrebbe proseguire sulla politica delle sanzioni mirate, come le ultime adottate sulla banca centrale iraniana e altre istituzioni legate direttamente al governo, gestite dai Pasdaran, le Guardie della rivoluzione, che possono un po’ ridurre le capacità finanziarie del regime e, di conseguenza, le possibilità di proseguire con la politica nucleare.

D. - Secondo lei, il dato dell’affluenza alle urne, pari al 64% degli aventi diritto, è un dato reale oppure in qualche modo manipolato?

R. - Due giorni prima delle elezioni, basandomi su fonti di stampa locali vicine alle Guardie della rivoluzione, ho scritto che la partecipazione, era del 65,5 %. Certamente, dunque, non può essere un dato reale, visto che questo risultato si conosceva già in precedenza. (bi)







All the contents on this site are copyrighted ©.