2012-03-03 13:59:41

Argentina. I vescovi si oppongono all’eliminazione dell’ora di religione dalle scuole statali


“L’educazione religiosa alimenta il legittimo pluralismo e contribuisce allo sviluppo della società”: è quanto si legge in una nota diffusa dai vescovi della diocesi di Salta, nel nordovest dell’Argentina. Il documento, firmato tra gli altri dall’arcivescovo della città, mons. Mario Cargnello, arriva dopo che il governo locale ha stabilito di cancellare l’insegnamento della religione nelle scuole statali. Ma tale insegnamento, scrivono i vescovi, “costituisce un diritto per i genitori e per i loro figli e un dovere per gli Istituti di formazione, in funzione dello sviluppo integrale degli alunni”, poiché “le convinzioni religiose sono un fattore positivo nella vita personale e sociale”. Poi, i presuli precisano: “Non pretendiamo che a tutti i bambini vengano insegnati i contenuti della religione cattolica, ma vogliamo che tutti i bambini possano ricevere l’insegnamento della religione, oppure esserne esonerati, a seconda della decisione dei loro genitori”. Anche perché, continua la nota, il diritto a professare la propria fede, "a livello personale o comunitario, si esprime nei diversi ambiti senza ostacolare il funzionamento delle istituzioni né implicare un’imposizione o una negazione dei diritti a terzi”. In questo senso, si legge ancora nel documento, “è compito della scuola pubblica rispettare e trasmettere la cultura e l’identità di un popolo”. L’appello finale, dunque, è lanciato ai genitori, affinché “esercitino il loro legittimo diritto all’educazione integrale dei figli”. “Siamo convinti – concludono i vescovi di Salta – che un’educazione religiosa che promuove l’identità alimenti il legittimo pluralismo e contribuisca allo sviluppo della nostra società”. (I.P.)







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