Siria: la Croce Rossa entra a Homs, teatro di altre vittime
In Siria oltre 50 persone, tra loro anche bambini, sono morte oggi nei bombardamenti
dell'artiglieria governativa contro il governatorato di Homs. L'Ue intanto alza la
voce contro Damasco. Al Consiglio europeo di Bruxelles, i leader dei Ventisette si
sono detti "inorriditi" dalle "atrocità" commesse nel Paese, e pronti a contribuire
a raccogliere prove sui crimini. Per il presidente Usa Obama, "Assad ha i giorni contati",
ma l'opposizione siriana è ''enormemente divisa''
E mentre la Francia ha chiuso
la propria ambasciata, il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon esorta la Siria
ad aprire corridoi umanitari ''senza condizioni''. Un convoglio di aiuti della Croce
Rossa è arrivato a Homs: tuttavia le autorità non hanno consentito l’ingresso nel
quartiere di Bab Amro, da circa un mese nel mirino dei bombardamenti. La Croce Rossa
parla di azione “inaccettabile”. Ma se la situazione si sbloccherà, quali aiuti saranno
portati nel quartiere di Bab Amro? Marco Guerra lo ha chiesto al portavoce
del Comitato internazionale della Croce Rossa in Siria Saleh Dabakeh:
R. – The team
will bring the humanitarian assistance… L’équipe della Croce Rossa porterà assistenza
umanitaria e tutto quando è immediatamente necessario e quindi medicinali, coperte,
generi di prima necessità, ma anche cibo e latte per i bambini. Sono più di tre settimane
che nessuno entra lì.
D. – Come riuscirete a portare avanti il vostro lavoro?
R.
– Inside the country we have asked… All’interno del Paese abbiamo fatto appello
a quella che abbiamo chiamato “tregua umanitaria”: un’interruzione quotidiana dei
combattimenti in tutte le zone in cui si continua a combattere per almeno due ore,
ogni giorno, così da permetterci di portare assistenza umanitaria, cosa che non è
possibile durante gli scontri. Speriamo quanto prima di ricevere al riguardo una risposta
positiva. (mg)