2012-03-02 12:39:51

Inghilterra: mons. Nichols riconferma “intenzione e scopo” delle “Soho Masses”


Una nota per mettere a tacere le critiche, assicurare il pieno rispetto dell’insegnamento della Chiesa cattolica, ma anche per riconfermare “l’intenzione e lo scopo” che hanno portato ciqnue anni fa la Chiesa cattolica di Inghilterra ad avviare una disposizione pastorale particolare verso le persone con un orientamento omosessuale. La disposizione pastorale – riferisce l’Agenzia Sir – è più conosciuta al grande pubblico come le "Soho Masses": sono Messe istituite nel 2007 dall’allora arcivescovo di Westminster, il cardinale Cormac Murphy O’Connor: vengono da allora celebrate due volte al mese nella Chiesa di “Nostra Signora” a Warwick Street e prendono il nome dal quartiere di Soho dove sono si trova la Chiesa. L’iniziativa ha recentemente attirato vivaci critiche in seguito alla Messa on line su Youtube di un breve video che ritrae un passaggio della Messa. In una nota diffusa il 28 febbraio, l’arcivescovo Vincent Nichols “conferma l’intenzione e lo scopo” della disposizione. E aggiunge: “Intenzione e scopo che sono stati chiaramente spiegati nel comunicato emesso dalla Diocesi di Westminster nel 2007 quando la disposizione ebbe inizio sotto la guida dell’allora cardianle Cormac Murphy O’Connor”. Nichols fa poi riferimento a un altro importante documento pubblicato nel 1997 dall’allora cardinale Hume e chiarisce che senza un’attenta lettura dei due documenti, “l’intenzione e lo scopo” delle messe di Soho non possono essere comprese. “Questi documenti – spiega – sottolineano tre fondamenti essenziali: la dignità di tutte le persone create da Dio; i principi morali concernenti la castità e l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità e la cura pastorale dei cattolici che hanno un orientamento omosessuale. Tutti coloro che prendono parte alla Messa sono chiamati a vivere l’insegnamento della Chiesa, attraverso una continua conversione di vita”. Di fronte quindi alle polemiche suscitate, l’arcivescovo assicura che “queste Messe sono celebrate in modo da garantire che il loro scopo sia rispettato e che non siano occasioni di confusione o di opposizione riguardo all‘insegnamento positivo della Chiesa sul significato della sessualità umana o agli imperativi morali che discendono da tale insegnamento, che noi sosteniamo e verso cui tutti noi cerchiamo di tendere". In una nota a margine del comunicato, l’arcivescovo Nichols aggiunge una considerazione riguardo al linguaggio da usare per definire l’omosessualità: “Qualunque sia il linguaggio utilizzato, vale la pena ricordare che la Chiesa si rifiuta di considerare la persona come un ‘eterosessuale‘ o un ‘omosessuale‘ e insiste sul fatto che ogni persona ha una fondamentale identità: è creatura di Dio e, per grazia, suo figlio ed erede della vita eterna”.







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