2012-03-01 14:52:23

Vertice europeo. Van Rompuy: primi frutti dalle misure anticrisi


Vertice dell’Eurogruppo oggi pomeriggio a Bruxelles. In agenda i possibili stimoli per la crescita e la firma dell’accordo di rigore di bilancio, “fiscal compact”. Secondo indiscrezioni di stampa, la Merkel, che ha incontrato il premier italiano Monti prima del vertice, potrebbe accettare un aumento del fondo salva-Stati. Intanto lo spread Btp-Bund scende sotto i 320 punti base e il presidente della Ue, van Rompuy, sottolinea il caso dei tassi italiani per affermare che “le misure prese dai Paesi stanno dando i loro frutti”. Da parte sua il presidente della Commissione Europea, Barroso, ricorda il dramma della disoccupazione. E resta difficilissima la situazione in Grecia. Al parlamento di Atene ha parlato in questi giorni il presidente del Parlamento Europeo, Schulz. Della delegazione in visita ufficiale in Grecia ha fatto parte anche la vicepresidente dell’europarlamento, Roberta Angelilli, che ha incontrato anche le parti sociali. Fausta Speranza l’ha intervistata:RealAudioMP3

R. - Mi ha colpito soprattutto la rabbia dei ragazzi perché in Grecia la disoccupazione giovanile ha sforato il 50 per cento. I giovani vedono come unica via d’uscita quella di andare fuori dalla Grecia. Questo chiaramente è un grosso peccato e un torto che si fa a un’intera generazione.

D. - In televisione le immagini che passano sono quelle delle barricate, proteste, auto bruciate, banche assaltate… Forse ci sono anche altre forme di protesta più costruttive che lei ha intercettato in Grecia?

R. - Ci sono prevalentemente forme di protesta costruttive. Sono soltanto frange residuali quelle radicali che appunto bruciano i cassonetti, che assaltano i negozi, le banche… Sono veramente una minoranza.

D. - Parliamo del ruolo della politica. Gli incontri istituzionali che avete fatto al parlamento greco e con le altre parti politiche hanno dato frutti?

R. – Io direi di sì perché i greci e soprattutto il parlamento greco vogliono uscire dall’isolamento internazionale. Anche la visita ufficiale del parlamento europeo è stata un modo per tendere la mano al popolo greco, che vuole l’Europa dalla sua parte ed è pronto anche a fare sacrifici e a fare sacrifici duri, che d’altro canto sta anche già facendo, e vuole accompagnare questo periodo necessario di austerity con riforme e anche con un progetto di sviluppo, di crescita, che dia una boccata di ossigeno all’occupazione.

D. – Qual è il ruolo del parlamento europeo in questa fase della crisi greca?

R. – Il ruolo del parlamento Ue è importante perché il parlamento forse ha le idee più chiare del Consiglio e della Commissione europea su quello che bisogna fare. Noi diciamo sì all’austerità, ai tagli, soprattutto degli sprechi; sì a manovre di bilancio all’insegna del rigore. Ma noi vogliamo dare una speranza al popolo europeo e quindi ribadiamo che c’è bisogno anche di un progetto di crescita. Le nostre proposte sono gli eurobond, i project bond: cioè obbligazioni che possono raccogliere risorse finanziarie per realizzare grandi progetti infrastrutturali, reti materiali e immateriali che possano produrre nuova occupazione e possano produrre crescita. Inoltre sarebbe necessaria la tassazione sulle transazioni finanziarie: non dobbiamo criminalizzare né le banche né il sistema finanziario, ma il sistema finanziario - un certo sistema finanziario - ha fatto la sua parte, in senso negativo, per creare questa crisi e quindi è giusto che anche le banche paghino una tassa infinitesimale per loro che però potrebbe portare a circa 60 miliardi di euro l’anno aggiuntivi, anche questi da destinare a infrastrutture ricerca e posti di lavoro. (bf)







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