In Italia disoccupazione record per i giovani. L'opinione dell'economista Dell'Aringa
Il tasso di disoccupazione a gennaio è al 9,2%, in rialzo di 0,2 punti percentuali
su dicembre e di un punto su base annua. E' il tasso piu' alto da gennaio 2004. Lo
rileva l'Istat. A preoccupare è soprattutto il numero dei giovani senza lavoro: oramai
sono il 31,1%. Alessandro Guarasci
La
disoccupazione è un male che colpisce tutto il Vecchio Continente. Nell’Eurozona si
attesta al 10,7%. L’Italia è sotto questa media e si ferma al 9.2%. Un dato comunque
alto, anche se calano gli inattivi, di 63 mila unità, ovvero coloro che non cercano
lavoro. E poi ci sono i giovani: oramai è da cinque mesi che il tasso di disoccupazione
di chi ha tra i 15 e i 24 anni naviga sopra il 30%. Così la ripresa si allontana,
secondo l’economista Carlo Dell’Aringa R. - Da un lato vediamo che aumenta
il grado di partecipazione e di occupazione dei lavoratori più anziani, anche in seguito
alle riforme delle pensioni che sono state attuate ancor prima dell’ultima. E nei
limiti in cui, il ricambio generazionale non viene attuato, l’economia rischia di
crescere poco. Quindi si è innescato un circolo vizioso.
D. - Tutta la flessibilità
in entrata che abbiamo sperimentato in questi anni, sembra non aver avuto effetto,
almeno in un momento di crisi..
R. - Certamente la flessibilità in entrata
assolve proprio questa funzione. Però, va detto, che le flessibilità introdotte nell’ultimo
decennio, in un primo momento, cioè prima dell’ultima crisi, avevano ridotto il tasso
di disoccupazione dei giovani che anche negli anni Ottanta- Novanta, era molto alto.
Poi nel decennio Duemila, si è ridotto. Però con la crisi economica, si è messo in
moto un processo che, ripeto, è stato anche accentuato da quelle giuste riforme delle
pensioni che però hanno ridotto il ricambio generazionale. (bi)